Università, record di iscritti nell'anno accademico 24/25: oltre due milioni e maggioranza femminile

Università, record di iscritti nell'anno accademico 24/25: oltre due milioni e maggioranza femminile

L'anno accademico 2024/25 segna un traguardo storico per il sistema universitario italiano, con oltre 2 milioni di iscritti.
Università, record di iscritti nell'anno accademico 24/25: oltre due milioni e maggioranza femminile

L’anno accademico 2024/25 segna un traguardo storico per il sistema universitario italiano, con oltre 2 milioni di iscritti che rappresentano il dato più alto mai registrato. Gli open data del Ministero dell’Università e della Ricerca confermano una crescita costante e significativa: negli ultimi dieci anni si è verificato un incremento di oltre 300 mila unità, con un aumento percentuale del 19% rispetto al 2014/15, quando gli iscritti erano 1.702.414.

Questa progressione dimostra la solidità e l’attrattività del sistema accademico nazionale, che ha saputo superare anche le sfide poste dalla pandemia.

La crescita delle università telematiche

Le università telematiche hanno rappresentato il vero motore dell’espansione universitaria italiana, registrando circa 305 mila studenti iscritti. Questo dato testimonia una trasformazione significativa nel panorama accademico nazionale.

Il confronto tra atenei tradizionali e digitali rivela numeri sorprendenti: La Sapienza di Roma, l’università tradizionale più popolosa, conta 112.426 iscritti, seguita a stretto giro da UniPegaso con 109.732 studenti. Nella top 10 nazionale compare anche la seconda università del gruppo Multiversity, che supera persino atenei storici come le statali di Milano e Firenze.

Questo fenomeno dimostra come le piattaforme digitali abbiano democratizzato l’accesso all’istruzione superiore, contribuendo in modo determinante al raggiungimento del record storico di oltre due milioni di iscritti.

La redistribuzione territoriale degli iscritti

La crescita degli iscritti universitari presenta una distribuzione geografica interessante, con dinamiche differenziate tra Nord, Centro e Sud Italia. Mentre i grandi poli del Centro-Nord mantengono la loro leadership tradizionale, emerge un fenomeno particolarmente significativo: l’exploit degli atenei meridionali, che registrano numeri in costante ascesa.

L’Università di Bari ha superato la soglia dei 40 mila iscritti, mentre il Politecnico della stessa città ha oltrepassato le 10 mila unità. In Basilicata, l’ateneo di Potenza conta 5.540 studenti, e l’Università della Calabria ha superato quota 20 mila iscritti.

Anche in Sicilia si registrano risultati notevoli: Catania con 40.303 iscritti, Palermo con 44.734 e Messina con 25.673, confermando la vitalità del sistema universitario meridionale.

La composizione di genere del corpo studentesco

Il panorama universitario italiano registra una trasformazione demografica significativa: le studentesse rappresentano ora la maggioranza assoluta degli iscritti, con 1.152.280 presenze contro 873.154 studenti maschi. Questo dato evidenzia un cambiamento strutturale che influenza non solo le dinamiche accademiche, ma anche le prospettive professionali future.

La predominanza femminile negli atenei riflette l’evoluzione sociale e culturale del paese, con implicazioni importanti per le politiche universitarie e l’orientamento dei percorsi formativi.

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