Guidare all'Estero con la Patente Italiana - StudentVille
Guidare all'Estero con la Patente Italiana

Guidare all'Estero con la Patente Italiana

Guidare nei Paesi dell’UE con la Patente Italiana

La Direttiva 2006/126, voluta dalla Comunità Europea, regola le norme sulla patente di guida all’estero. Tale normativa ha introdotto un unico modello di patente di guida in formato tessera plastificato all’interno del quale un microchip facoltativo dovrebbe consentire agli Stati membri di combattere ulteriormente qualsiasi tipo di falsificazione o frode. La Patente Italiana rientra in questa normativa quindi permette di guidare in qualsiasi Stato dell’UE senza la necessità di produrre altra documentazione.

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Guidare nei Paesi extra-UE con la Patente Italiana

Per guidare nei Paesi che non fanno parte della Comunità Europea con la Patente Italiana la situazione è più complessa in quanto in alcuni Stati è necessario essere in possesso di altra documentazione, mentre in altri basterà il nostro documento. Ciò dipende dagli accordi internazionali stipulati in materia di patenti e documenti di guida che vengono continuamente ratificati: la Convenzione Internazionale di Parigi (1926); la Convenzione Internazionale di Ginevra (1949) e la Convenzione Internazionale di Vienna (1968). Per essere certi del tipo di documento richiesto nello Stato in cui si dovrà guidare è opportuno chiedere all’ufficio consolare di quello Stato o, prima di partire, all’autoscuola di riferimento in Italia.

Guidare nei Paesi extra-UE: patente internazionale o permesso internazionale

Nei Paesi extra-UE in cui non è valida la Patente Italiana, bisognerà essere in possesso solitamente della patente internazionale. Attualmente per richiedere tale documento viene rilasciato il modello TT26: avrà  validità di tre anni a patto che manchino più di tre anni dalla scadenza della patente di guida italiana, in caso contrario la patente internazionale scadrà lo stesso giorno in cui scade la patente italiana. La richiesta va inoltrata all’UMC competente attraverso un’autoscuola di fiducia. Il permesso internazionale, invece, è necessario per quei Paesi che non hanno ratificato la Convenzione di Vienna, come ad esempio il Giappone, ed è valido solo un anno.

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