Liu Xiaobo, biografia e frasi del premio Nobel

Liu Xiaobo, biografia e frasi del premio Nobel

Liu Xiaobo: chi è il premio Nobel per la pace cinese morto il 13 luglio 2017 dopo anni di prigionia, vita e frasi dell’attivista per i diritti umani.

Liu Xiaobo, biografia e frasi del premio Nobel

Il 13 luglio 2017 è morto all’ospedale di Shenyang, in Cina, Liu Xiaobo, critico letterario, scrittore e docente cinese, ma soprattutto attivista per i diritti umani nel suo Paese. Arrestato nel 2008 e condannato a 11 anni di carcere per “incitamento al sovvertimento dello stato”, il Nobel per la pace si è ammalato di cancro al fegato. Il 26 giugno scorso, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, è stato trasferito in ospedale, dove si è spento all’età di 61 anni nella giornata di giovedì. Inutili sono stati i tentativi di diversi Paesi occidentali, inclusi la Germania e gli Stati Uniti, di richiedere a Pechino il trasferimento dell’attivista nei loro Paesi per le cure necessarie. Per ricordare uno dei grandi attivisti contemporanei, presente anche in piazza Tiananmen, ricordiamo la vita e le frasi più celebri di Liu Xiaobo.

Liu Xiaobo: la biografia

Liu Xiaobo nasce a Changchun, nel nord della Cina, il 28 dicembre 1955, ma trascorre l’infanzia in Mongolia, dopo che la sua famiglia viene spedita in una comune dalla Rivoluzione Culturale di Mao Zedong. Alla morte di Mao, Liu può riprendere gli studi e si laurea all’università di Jilin e poi consegue un master su “Estetica e libertà dell’uomo” alla Normale di Pechino. Studia successivamente in Europa e negli Stati Uniti, dove diventa docente alla Columbia University di New York. Nell’aprile 1989, tuttavia, lascia la Grande Mela per assistere in prima persona alla primavera cinese: il professore è in piazza Tienanmen con gli studenti, organizza lo sciopero della fame e apre la trattativa con i militari che stanno invadendo la piazza con i carri armati. Viene così arrestato e condannato a tre anni di lavori forzati, ma ha a fianco a sé Liu Xia, una poetessa conosciuta quando Xiaobo era insegnante, che promette di volerlo sposare.

Nel 1999 torna dal “campo di rieducazione”, ma Liu Xiaobo continua a combattere per la libertà, cercando di sfruttare anche la diffusione di Internet. Nel 2008 la sua ultima battaglia: fonda Charta 2008, un manifesto firmato da 303 attivisti con cui si chiede la fine del partito unico e il rispetto dei diritti umani, che viene sottoscritto da 12 mila persone. Viene quindi arrestato l’8 dicembre 2008 con l’accusa di “incitamento al sovvertimento dello stato” e viene condannato a 11 anni di carcere e a due anni di interdizione dai pubblici uffici nel 2010. L’8 ottobre dello stesso anno gli viene conferito il Premio Nobel per la pace “per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina”: la dichiarazione di Liu Xiaobo viene letta a Oslo da Liv Ulmann davanti alla sua sedia vuota.

Liu Xiaobo: le frasi più celebri

Ecco alcune delle frasi più celebri di Liu Xiaobo:

  • “La libertà di parola è alla base dei diritti umani, è la radice della natura e la madre della verità. Uccidere la libertà di parola è insultare i diritti umani, soffocare l’umanità e sopprimere la verità”.
  • “L’odio è corrosivo della saggezza e della coscienza delle persone, la continua ricerca del nemico può avvelenare lo spirito di una nazione, istigare a una vita brutale e a lotte all’ultimo sangue. L’odio distrugge la tolleranza e l’umanità della società, bloccando il progresso verso la libertà e la democrazia”.
  • “La mia tendenza a idealizzare la civiltà Occidentale nasce dal desiderio nazionalistico di usarla per riformare la Cina. Questo però mi ha portato a trascurarne le problematiche. Ho guardato all’Occidente non solo per la salvezza della Cina ma anche per la naturale e definitiva destinazione di tutta l’umanità”.
  • “Spero di essere l’ultima vittima della lunga tradizione cinese di trattare le parole come crimini”.
  • “Internet è il regalo di Dio ai cinesi”.

(Foro: Liu Xiaobo; Credits: Nobel Prize)

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