Adriano provvide alla successione adottando come figlio un senatore cinquantenne, Tito Aurelio, che, assunto il potere, fu soprannominato Pio per il suo zelo religioso verso gli antichi dèi e per la sua difesa in Senato della memoria di Adriano. Quest'ultimo, adottando Aurelio Antonino, aveva voluto che egli a sua volta adottasse Marco Annio, il futuro Marco Aurelio, e Lucio Ceionio, il futuro Lucio Vero. Il lungo regno di Antonino fu pacifico e prospero, turbato solo da qualche nube in Britannia, dove egli avanzò il confine verso settentrione e costruì il valium (Vallo Antonino) che da lui prese nome.
La sua legislazione fu caratterizzata da mitezza e umanità: fece molte economie e istituì nuove provvidenze alimentari. Per speciale riguardo verso il Senato, Antonino abolì la divisione dell'Italia in quattro distretti governati da magistrati consolari e ne restituì l'amministrazione al Senato. Ad Adriano dedicò due templi, uno a Roma e l'altro a Pozzuoli, e prese a costruire a Roma, lungo la Via Sacra, un tempio in onore della moglie Faustina a lui premorta e divinizzata. Alla successione era già stato provveduto da Adriano con le adozioni già ricordate.
- Storia
- Storia Antica