Per il pranzo si intrattengono con musica e canti: si cantano in essi soprattutto i versi di Omero. E lo stesso può anche banchettare con essi.
Dunque i cori sono (composti) da fanciulli e fanciulle: danno inizio al canto e cantano insieme il Eunomo della Locride, Ario di Lesbo, Anacreonte e Stesicoro. Dopo che gli stessi finiscono di cantare, due cori giungono di cigni, rondini e usignoli. Dopo che anche questi cantano, allora già tutto il bosco accompagna con il flauto i venti che cominciano.
Ciò soprattutto hanno per gioia: ci sono due sorgenti intorno al simposio, uno di risa, l’altra di piacere: da ciascuna di queste tutti bevono nell’inizio del banchetto e trascorrono il rimanente nel piacere e nelle risa.
- Letteratura Greca
- Versioni di Apollodoro di Atene
- Luciano