La Montessori basa il suo progetto educativo sulla rivalutazione della posizione del bambino all’interno dell’atto educativo; il bambino deve essere educato in un ambiente che è a sua misura ossia l’arredamento deve essere consono a lui el’ambiente adattato alle sue esigenze e capacità.
La Montessori sostiene che i bambini hanno una forma mentale diversa da quella dell’adulto e una realtà psichica differente; il bambino è dotato di maggiore potenza e sensibilità, riesce a creare inconsciamente, ciò da origine alla mente assorbente del bambino che partendo dalla conoscenza sensibile giunge al ragionamento. La mente assorbente permette al bambino di creare se stesso senza che ne abbia coscienza.
Altro punto fondamentale della pedagogia della Montessori è la figura dell’insegnante, che è guida e supporto dell’atto educativo il cui fine è educare, ossia riuscire a fornire al bambino la capacità di organizzare le sue potenzialità interiori in modo tale da passare dalla conoscenza sensoriale a quella razionale.
Caratteri fondamentali della pedagogia montessoriana
1. Centralità del bambino
Per Montessori, il bambino è al centro del processo educativo e possiede una naturale tendenza all’apprendimento. L’educatore non deve imporre conoscenze, ma facilitare l’esplorazione e la scoperta.
2. Educazione alla libertà e all’autonomia
Montessori riteneva fondamentale che il bambino fosse libero di scegliere le attività in base ai propri interessi e bisogni, imparando a gestire il tempo e le risorse in autonomia. Questa libertà è regolata da un ambiente strutturato e da regole precise.
3. Ruolo dell’ambiente preparato
L’ambiente educativo montessoriano è progettato per favorire l’apprendimento spontaneo. È organizzato con materiali didattici adatti a ogni fase dello sviluppo, disposti in modo accessibile affinché il bambino possa scegliere e lavorare in autonomia.
4. Importanza dei materiali sensoriali
I materiali montessoriani sono specificamente progettati per stimolare i sensi e favorire l’apprendimento attraverso l’esperienza concreta. Ogni materiale ha una funzione educativa precisa e aiuta il bambino a sviluppare abilità motorie, cognitive e logiche.
5. Apprendimento per esperienza diretta
La pedagogia montessoriana si basa sul principio del “fare per imparare”. I bambini apprendono attraverso attività pratiche che permettono loro di sperimentare direttamente concetti astratti, sviluppando così competenze in modo naturale.
6. Educatore come guida e osservatore
L’insegnante ha un ruolo di guida e facilitatore dell’apprendimento, non di trasmettitore di nozioni. Il suo compito è osservare i bambini, comprendere le loro esigenze e predisporre un ambiente che favorisca il loro sviluppo.
7. Rispetto per i tempi di sviluppo del bambino
Ogni bambino ha un proprio ritmo di apprendimento. La Montessori ha individuato i “periodi sensibili”, ovvero fasi in cui il bambino è particolarmente predisposto a sviluppare determinate competenze. Il metodo si adatta a questi momenti per massimizzare l’efficacia dell’apprendimento.
8. Educazione alla disciplina interiore
La disciplina, secondo Montessori, non si ottiene con punizioni o premi, ma nasce dal senso di responsabilità che il bambino sviluppa attraverso il lavoro autonomo e la gestione delle proprie attività.
9. Apprendimento misto ed età eterogenee
Nelle scuole montessoriane i bambini di età diverse condividono lo stesso ambiente, favorendo l’apprendimento cooperativo. I più piccoli apprendono osservando i più grandi, mentre i più grandi consolidano le loro conoscenze aiutando i più piccoli.
10. Educazione alla vita pratica
Montessori attribuiva grande importanza all’apprendimento di attività quotidiane come cucinare, vestirsi, apparecchiare o pulire. Queste attività sviluppano autonomia, coordinazione e senso di responsabilità.
Eredità e diffusione
Il metodo Montessori è oggi applicato in scuole di tutto il mondo ed è considerato uno dei più efficaci per lo sviluppo dell’autonomia, della creatività e delle capacità cognitive dei bambini. Ha influenzato profondamente le moderne teorie educative, confermando l’importanza dell’apprendimento attivo e personalizzato.
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