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I pianeti del sistema solare

i pianeti del sistema solare

Mercurio, Venere, Terra e Marte sono detti pianeti di tipo terrestre, mentre Giove, Saturno, Urano e Nettuno sono pianeti di tipo gioviano. I primi, più vicini al Sole, hanno elevata densità, piccole dimensioni, una superficie solida rocciosa relativamente calda. I secondi, più lontani dal Sole, sono fluidi, di grandi dimensioni, molto freddi e con una densa atmosfera. Tutti i pianeti sono dotati di moto di rivoluzione intorno al Sole lungo orbite ellittiche quasi complanari e di rotazione in senso antiorario intorno al proprio asse, ma con notevoli differenze nella loro durata.
La legge di Titius-Bode permette di determinare la distanza dei pianeti dal Sole in unità astronomiche.
Le tre leggi di Keplero descrivono i moti dei pianeti.
La prima legge afferma che l’orbita descritta da un pianeta è un’ellissi di cui il Sole occupa uno dei due fuochi.
La seconda sostiene che l’area descritta dal raggio Sole-pianeta è proporzionale al tempo che il pianeta impiega a percorrerla.
Secondo la terza legge di Keplero, i quadrati dei tempi che i pianeti P1 e P2 impiegano a percorrere le loro orbite t1 e t2 sono proporzionali ai cubi delle loro rispettive distanze medie dal Sole d1 e d2.
Mercurio è il più piccolo dei pianeti interni e anche il più vicino al Sole. Il moto di rivoluzione ha un periodo di circa 88 giorni terrestri e quello di rotazione di circa 58 giorni terrestri. I periodi più favorevoli per l’osservazione sono la primavera e l’autunno; la superficie appare simile a quella lunare, costellata da crateri da impatto, prodotti dalla caduta di meteoriti. Esistono faglie della crosta provocate probabilmente dalla contrazione del pianeta dopo la sua formazione e vi è escursione termica molto forte, dovuta anche all’assenza di atmosfera.
Venere è l’oggetto più luminoso del cielo notturno (dopo la Luna) ed è il pianeta più vicino alla Terra. È visibile con facilità a occhio nudo, soprattutto al tramonto e all’alba, quando è in elongazione. Si è scoperta l’esistenza di pianure e di imponenti catene montuose, di vulcani e di crateri da impatto, tipici dei pianeti terrestri. La temperatura superficiale, sia diurna che notturna è molto elevata. Ha un moto di rotazione retrogrado con un periodo di 243 giorni terrestri.
Marte è facilmente riconoscibile al telescopio per il colore rossastro e le calotte polari bianche, la cui estensione presenta variazioni stagionali. La durata del giorno è identica al giorno terrestre e l’asse di rotazione ha la stessa inclinazione di quello della Terra, con conseguente alternanza delle stagioni. Ha una superficie simile a quella lunare e vi sono anche altipiani, mari simili a quelli lunari e montagne vulcaniche di notevoli dimensioni. L’atmosfera è molto rarefatta e costituita prevalentemente da diossido di carbonio. Le rocce presenti al suolo sono simili ai basalti terrestri; le polveri sono ricoperte di ossido di ferro rossastro.
Giove è ben distinguibile nel cielo notturno, a causa della notevole luminosità e del colore giallo. È il primo dei pianeti esterni, dopo la fascia di asteroidi, e il più grande del sistema solare. Il suo periodo di rivoluzione è di dodici anni terrestri, ma il periodo di rotazione è breve (meno di dieci ore). Vi è la presenza di una densa atmosfera, costituita principalmente di elio e idrogeno (come nel Sole) e di nubi di ammoniaca o di solfuro condensati e queste conferiscono a Giove il caratteristico aspetto a bande chiare e scure che scorrono parallele all’equatore. Le zone chiare sono più fredde di quelle scure. Si potrebbe trattare di nubi in risalita (alta pressione) e in discesa (bassa pressione).
Saturno si trova a una distanza dal Sole più che doppia rispetto a Giove e ha dimensioni lievemente inferiori a esso, ma gli assomiglia nella struttura: uno strato di idrogeno gassoso forma l’atmosfera, che sfuma in uno strato di idrogeno liquido. Ruota molto velocemente e ha un notevole schiacciamento polare. Le nubi formano stelle chiare e scure, parallele all’equatore.
Urano ha la particolarità di avere un asse di rotazione giacente sul piano orbitale. Poiché l’asse si mantiene parallelo a se stesso durante il moto di rivoluzione (periodo di 84 anni), il pianeta rivolge ogni polo verso il sole per 40 anni circa.
Nettuno ha dimensioni simili a Urano ed è costituito da rocce, acqua e ammoniaca allo stato liquido all’interno, e da gas idrogeno, elio e metano all’esterno. Il motivo per cui influisce sul moto di Urano, è la differente velocità di rivoluzione: quando esso si trova davanti a Urano, tende a trascinarlo, facendolo accelerare; viceversa quando Urano, più veloce, supera Nettuno, questo tende a rallentarlo. Per questo, il moto di Urano presenta accelerazioni e rallentamenti anomali.
Plutone è il più piccolo pianeta del sistema solare; all’interno è costituito da ghiaccio e all’esterno da metano solido ed è privo di atmosfera. Il piano orbitale è notevolmente inclinato rispetto a quello degli altri pianeti, l’asse di rotazione è disposto sul piano stesso e il moto di rotazione è retrogrado. Il forte schiacciamento dell’orbita di Plutone lo porta a occupare in certi periodi una posizione più interna rispetto a Nettuno.
I corpi minori sono oggetti di piccole dimensioni e piccola massa; asteroidi (in rotazione intorno al Sole nella fascia degli asteroidi), comete (si originano dalla nube di Oort e percorrono orbite ellittiche molto eccentriche o paraboliche), meteore (frammenti che si incendiano al contatto con l’atmosfera) e meteoriti (metalliche o rocciose).

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