Il fiume Po, celebrato dai poeti con il nome di Eriandro, ha la sua fonte negli Alpi e trascorre giù verso le pianure, facendo il suo corso verso il sud. Quando raggiunge i luoghi al livello della pianura, li trascorre girandosi con la corrente verso est, e sfocia in due aperture verso i luoghi lungo l’Adriatico; divide la parte maggiore della pianura verso le Alpi e il profondo dell’Adriatico. Porta un volume di acqua non piccolo dei fiumi dell’Italia, per il fatto che i fiumi sulle pianure che declinano dagli Alpi e dalle montagne Appennini concorrono tutti e da per tutto in esso. Il fiume trascorre nel modo più grande e bello presso il sorgere del cane (ovvero, nel solstizio estivo), cresciuto per la quantità della neve sciolta nelle montagne che abbiamo menzionato. È inoltre navigabile dal mare fino all’apertura chiamata Volano quasi per duemila stadi. Poi, da principio dalle fonti ha un torrente non navigabile, si divide poi in due parti verso i cosiddetti Trigaboli; di queste, la prima apertura viene chiamata Padusa, l’altra Volano. È situato in esso una baia, che non offre minor sicurezza di quelle sull’Adriatico a coloro che vengono lì a porto. Presso quelli che abitano nel luogo, il fiume viene chiamato Bodenco.
- Letteratura Greca
- Versioni Varie
- Polibio