Le esperienze di Oersted e Faraday sul magnetismo - Studentville

Le esperienze di Oersted e Faraday sul magnetismo

Appunto che tratta delle esperienze di Oersted e Faraday sul magnetismo.

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Le esperienze di Oersted e Faraday sul magnetismo L’età romantica si caratterizzò oltre che per le nuove ideologie e la consistente produzione letteraria, anche per alcune innovazioni nel campo delle scienze. La notevole importanza di alcune scoperte, non mancò di suscitare nelle menti di autorevoli pensatori quali Schelling che nell’analisi della sua “filosofia della Natura”, non mancò di ravvisare di due forze in contrasto l’una positiva e l’altra negativa. Tale riferimento fu dovuto alle scoperte che durante quegli anni si ebbero nel campo del magnetismo. A tal proposito fece scalpore la scoperta del fisico danese Oersted il quale nel 1820 annunciò che una corrente elettrica fa deviare un ago magnetico fino a disporlo perpendicolarmente alle linee ago-corrente. Nel 1821 l’inglese Faraday invertì l’esperienza di Oersted: egli pose fra i due poli di un magnete un filo, che non sia teso, il quale fa parte di un circuito in cui è inserito un interruttore e una batteria. Se in questo circola corrente il filo è violentemente spinto verso destra. Se ne conclude che in un campo magnetico un circuito percorso da corrente è soggetto a forze (elettromagnetiche) che sono dovute al campo magnetico. Quindi un campo magnetico può essere generato o da un magnete o da un circuito percorso da corrente, e, viceversa per conoscere se uno spazio è sede di un campo magnetico, si può fare uso di un ago magnetico o di un piccolo circuito percorso da corrente. Ci si può allora chiedere come mai i due esteriormente diversi tra loro, quali sono i circuiti elettrici e i magneti, generino nello spazio circostante lo stesso stato di cose e subiscano analoghe azioni meccaniche da parte dello stesso campo di forze. La risposta sta nel fatto che un campo magnetico è generato da cariche elettriche in moto soggette a forze dovute al campo magnetico. Ampère suggerì che il campo magnetico generato da un margine abbia origine da una moltitudine di piccolissime correnti elettriche esistenti in esso. (segue nel file da scaricare)

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