Libro 1 - Par. 28 - Studentville

Libro 1 - Par. 28

Quod ubi Caesar resciit, quorum per fines ierant, his uti conquirerent et reducerent, si sibi purgati esse vellent, imperavit; reductos in hostium numero habuit; reliquos omnes obsidibus, armis, perfugis traditis in deditionem accepit.Helvetios, Tuligos, Latobrigos in fines suos unde erant profecti reverti iussit et quod omnibus frugibus amissis domi nihil erat quo famem tolerarent, Allobrogibus imperavit ut iis frumenti copiam facerent; ipsos oppida vicosque quos incenderant restituere iussit.Id ea maxime ratione fecit, quod noluit eum locum unde Helvetii discesserant vacare, ne propter bonitatem agrorum Germani qui trans Rhenum incolunt suis finibus in Helvetiorum fines transirent et finitimi Galliae provinciae Allobrogibusque essent. Boios petentibus Haeduis, quod egregia virtute erant cogniti, ut in finibus suis conlocarent, concessit; quibus illi agros dederunt quosque postea in parem iuris libertatisque condicionem atque ipsi erant receperunt.

Versione tradotta

Quando Cesare seppe questo, ordinò a quelli per i cui territori erano passati di scovarli e di consegnarli, se volevano essere da lui giustificati; i riconsegnati li considerò nel novero dei nemici; tutti gli altri, consegnati gli ostaggi, le armi, i disertori, li accettò per la resa.
Comandò agli Elvezi, ai Tulingi, ai Latobici di ritornare nei loro territori da cui erano partiti e poiché, perduti tutti i raccolti, in patria non c’era nulla con cui sopportare la fame, comandò agli Allobrogi che dessero loro una quantità di frumento;
ordino che loro stessi ricostruissero le città ed i villaggi che avevano incendiato. Fece questo soprattutto per tale motivo, perché non volle che quel luogo da cui Gli Elvezi se n’erano andati fosse libero, che a causa della fertilità dei terreni i Germani che abitano oltre il Reno passassero dai loro territori nei territori degli Elvezi e diventassero confinanti della provincia della Gallia e degli Allobrogi. Concesse ai Boi, chiedendolo gli Edui, perché erano conosciuti per il loro straordinario valore, che porli nei loro territori; essi diedero loro campi e li accolsero poi a pari condizione di diritto e di libertà di come erano loro stessi.

  • Letteratura Latina
  • De Bello Gallico di Gaio Giulio Cesare
  • Cesare
  • De Bello Gallico

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