Sed cur tam diu de uno hoste loquimur, et de eo hoste, qui iam fatetur se esse hostem, et quem, quia, quod
semper volui, murus interest, non timeo; de his, qui dissimulant, qui Romae remanent, qui nobiscum sunt, nihil dicimus? Quos
quidem ego, si ullo modo fieri possit, non tam ulcisci studeo quam sanare sibi ipsos, placare rei publicae, neque, id quare
fieri non possit, si me audire volent, intellego. Exponam enim vobis, Quirites, ex quibus generibus hominum istae copiae
comparentur; deinde singulis medicinam consilii atque orationis meae, si quam potero, adferam.
Versione tradotta
Ma perché parliamo
così a lungo di un solo nemico,di quel nemico che già ha dichiarato di esserlo e che io non temo,perché,come da sempre ho
voluto,ci dividono le mura della città? Non diciamo nulla di coloro che dissimulano,che restano a Roma,che sono in mezzo a
noi? Se è possibile,per costoro io non mi riprometto una vendetta,ma un risanare se stessi,un riconciliarsi con la Repubblica,e
non comprendo come ciò non possa verificarsi,sol che vogliano ascoltarmi.Esporrò anche a voi,o Quiriti,a qual genere di uomini
questa gente può essere paragonata;e poi a ciascuno recherò,per quanto io possa,il rimedio del mio consiglio e del mio
discorso.
- Letteratura Latina
- Catilinarie di Marco Tullio Cicerone
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