Racconto fantasy su un libro di magia - Studentville

Racconto fantasy su un libro di magia

Racconto fantasy su un libro di magia per la Terza Media.

TEMA:

Scrivi un racconto fantasy immaginando di rovistando in soffitta tra vecchie cose di trovare un curioso libro di magia. Lo apri, cominci a leggerlo e… 

SVOLGIMENTO:

Finalmente mia sorella si era laureata e stava tornando a casa.
Lei aveva studiato fuori e io ero contentissima che ora potevamo stare insieme un po’ di più almeno per il periodo delle vacanze e fino a quando non fosse riuscita a trovare un lavoro.
La cosa di cui non ero per niente contenta però era che appena è arrivata mi hanno messo a lavorare per lei.
Ovviamente, studiando in un’altra città lei aveva sempre vissuto per conto suo in una casa tutta sua e aveva accumulato tantissima roba anche inutile.
Per cui mia madre mi ha chiesto di aiutarla a sistemare tutto in soffitta. 
Io mi annoiavo perché avevo voglia di andare al mare piuttosto che perdere tempo così.
La prima cosa che dovevamo fare  era togliere un po’ di tutta le vecchie cose che mia madre teneva conservate in soffitta e per non farsi mancare niente mia madre ci aveva anche chiesto di ripulirla.
Appena siamo salite io ho cominciato a starnutire perché evidentemente sono allergica alla polvere e lì ce ne era tantissima.
Non avete idea di quello che abbiamo trovato. C’era di tutto là sopra, vecchi giornali, moltissimi libri, scatoloni e giocattoli di quando noi eravamo piccole, lampade, lampadari, un grossissimo armadio che non siamo neanche riuscite a spostare e vestiti smessi che mia madre doveva regalare.
Per prima cosa mia sorella ha voluto sistemare i suoi libri e dovevamo fare spazio tra quelli che già c’erano. E l’ho trovato lì nascosto dietro non so quale autore forse perché lui stesso non voleva essere trovato: un meraviglioso e coloratissimo libro di magia.
Non volevo dire a mia sorella che l’avevo trovato, lei mi avrebbe risposto che erano solo sciocchezze e di continuare a pulire ma nello stesso tempo pensavo di poter trovare in quel libro un modo pratico di ripulire la soffitta il più rapidamente possibile.
Allora ho finto di starnutire ancora più forte e ho detto a mia sorella che avevo respirato troppa polvere e che dovevo andare un attimo in bagno.
Lì ho finalmente potuto sfogliare il mio libro.
Mi si è aperto un mondo, ora si che potevo fare tutto quello che volevo.
Sono andata all’indice e ho cercato la pagina dedicata ai lavori domestici. La formula magica era facilissima allora sono corsa di sopra e l’ho pronunciata davanti a mia sorella che era sempre più stupita di vedere le cose muoversi e spolverarsi da sole.
“Come hai fatto?” mi ha chiesto e io le ho fatto vedere il libro.
“Wow!” Si è messa ad urlare di gioia “Non sai quante cose possiamo fare adesso”.
“Vacci piano, sono stata io a trovarlo” e sono scappata via di corsa stringendo in mano il libro, non potevo rischiare che mia sorella se ne impossessasse.
“Ma perché sto correndo? Io posso volare!” 
Allora ho recitato la formula e immediatamente mi sono spuntate delle enormi e coloratissime ali.
Ho volato talmente in alto che casa mia era diventata solo un piccolo puntino. Davanti a me vedevo solo nuvole e ad un tratto un aereo mi è passato vicino e tutti i passeggeri mi hanno guardata stupefatti e mi hanno salutata.
Volare era la cosa più bella che mi potesse capitare, mi sentivo leggerissima e davvero felice.
Ad un tratto però mi sono messa a pensare che sarei dovuta tornare a casa per cercare una formula magica che mi permettesse di fare tutti compiti delle vacanze in un baleno. Questo attimo di distrazione è bastato a farmi deconcentrare dal volo e precipitare giù fino a terra. Ero spaventatissima, non riuscivo a respirare e urlavo tantissimo, quando ad un certo punto…mi sono ritrovata ancora in soffitta con mia sorella che spolverava.
“Come hai fatto ad addormentarti su quel vecchio libro sui lavori a maglia?” Mi ha chiesto.
Tra le mani stringevo un libro di mia madre: non avevo letto magia, avevo letto maglia.
Peccato. Ora non solo dovevo ripulire con le mie mani tutta la soffitta ma dovevo anche impegnarmi a fare i compiti delle vacanze.

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