Autobiografia di un pittore - Studentville

Autobiografia di un pittore

Tema svolto come autobiografia di un pittore: Giotto.

Traccia:

Sei un pittore: racconta la tua biografia.

Svolgimento:

Mi chiamo Giotto e sono nato a Colle di Vespignano nel Mugello nel 1267. Provenivo da una famiglia povera, anzi io ero quello che pascolava le pecore. Mi notò un pittore molto famoso del mio tempo, mentre dipingevo una pecora che avevo smarrito, ma la feci così bene che lui capì le mie doti. Quel pittore si chiamava Cimabue. Nel 1296, venni chiamato a realizzare gli affreschi della basilica superiore di Assisi con le Storie di san Francesco, in 28 riquadri, che descrivono la vita di Francesco d’Assisi dalla giovinezza alla morte. Gli ultimi affreschi del ciclo non sono riuscito a portarli a termine, ma li lasciai ai miei collaboratori, perché fui chiamato dal Papa a lavorare a Roma per il giubileo del 1300. Dicono di me che da quel momento ho rivoluzionato la pittura italiana, dipingendo personaggi reali e non figure non vere, come prima, e soprattutto che ho inventato la prospettiva nei miei quadri.
Dopo aver soggiornato a Roma, venni chiamato a Padova per realizzare tra il 1303 e il 1305 la cappella privata del ricco Enrico degli Scrovegni. Questi era figlio di uno degli usurai più  noti di Padova. Affrescai le pareti con Storie della Vergine, Storie di Cristo, e  personaggi che rappresentavano le Vizi e virtù  e infine il Giudizio finale nella parete più grande, dove compare anche il ritratto dello Scrovegni.
Non solo grandi pareti disegnai, ma anche quadri come il Crocifisso realizzato, intorno al 1300, per la Chiesa fiorentina di S. Maria Novella, e anche nella Vergine col Bambino in trono, dipinta verso il 1310 per la Chiesa d'Ognissanti. Da quel momento in poi la mia vita cambiò sempre di più e ora giro tutta l’Italia, sono riconosciuto come grande artista dai tutti gli altri pittori amici miei. Oltre ad Assisi, Roma, Padova e Firenze, andai anche a Rimini nei primissimi anni del Trecento, dove realizzai un Crocifisso, e fondai una scuola pittorica, detta giottesca appunto. Dopo essere tornato ad Assisi per affrescare nella chiesa inferiore la Cappella della Maddalena, lavorai soprattutto a Firenze, dipingendo nella Chiesa di Santa Croce Storie di san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista per la Cappella Peruzzi nel 1315-20 e di nuovo Storie di san Francesco d'Assisi per la Cappella Bardi nel 1320-25. Ma la mia fama non si fermò qui, fui chiamato presso le corti e le famiglie più importanti italiane come a Napoli tra il 1330 e il '33  da Roberto d'Angiò e tra il 1335 e il '36 a Milano presso Azzone Visconti per dipingerne il palazzo. Ora sono in un periodo di pausa e racconto la mia biografia: ma presto tornerò a lavorare su nuove opere, e potrò continuare il racconto della mia vita. 

 

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