Tesina - Anoressia e il peso delle apparenze - Studentville

Tesina - Anoressia e il peso delle apparenze

descrive come l'anoressia sia sempre esistita, in ogni forma di arte, lungo i vari anni della storia; una malattia sempre ignorata, ma che per fortuna al giorno d'oggi, grazie anche alla campagna publicitaria di oliviero toscani, conosciamo e cerchiamo

Tesina: Umanistica[br] Di: Michela V. [br] Tipo Scuola: Tecnico Commerciale [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Un motto latino scandisce l’ingresso nell’universo della scarnificazione, “quod me nutrit me destruit”, ciò che mi nutre mi distrugge. Una frase tatuata sulla pelle di Angelina Jolie e riprodotta sui blog inneggianti alla magrezza. E’ l’emblema di una malattia che fa morire, ma che su Internet è una promessa di perfezione per migliaia di ragazze accomunate dall’identico obbiettivo: diventare magre “oltre le ossa” , come implorano loro stesse nei centinaia di siti e blog Pro Anoressia (Pro Ana): Ana, come è chiamata dalle teenager la guerra contro il cibo, è una dea potente, capace di radunare schiere di adepte. L’inferno trabocca di foto rubate alle passerelle e alle riviste: il ventre piatto di Gemma Ward, le coscie spolpate di Victoria Beckham, le braccia esili di Angelina Jolie. Tra gli adolescenti, questa e’ la malattia psichiatrica a più alto tasso di mortalità. Basta digitare qualche parola chiave per entrare in un labirinto di blog collegati dove ragazze giovanissime esaltano l’estremo digiuno e si incoraggiano a vicenda nel dimagrire oltre il limite, blog in cui si parla solo di calorie e controllo della fame, parola bandita come inammissibile. Mangiare è la peggiore delle eventualità, la sconfitta suprema. Le immagini prima di tutto. In gergo si chiama thinspiration, cioè ispirazione per essere magre, ed è una sezione di foto di modelle, alcune ritoccate per esasperare l’assenza di carne. Per ogni sito oscurato (sono illegali) ne nasce subito un altro che propone la filosofia Ana: trucchi per ingannare i genitori, suggerimenti per vomitare (si consigliano sciroppi da lavanda gastrica), istruzioni all’uso dei lassativi, idee crudeli per distrarsi dal pensiero del cibo. Fra i siti che promuovono l’anoressia, 257 mila contengono la parola chiave pro-anorexia, 18.600 pro-axa, 14.200 thinspiration, 577 anorexicnation e altri neologismi che testimoniano – dicono i ricercatori – di una crescente tendenza antropologica verso una subcultura anoressica. La malattia è una mistica con tanto di credo e comandamenti. Un’ossessione codificata in un codice di simbologie e amuleti. Uno fra tutti, il braccialetto, rosso per le ana e blu per le mia (sta per Bulimia). Si ordina online e arriva a casa, privacy garantita. Indossarlo corrisponde a sentirsi parte integrante di una setta.

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