Tesina - Il Panta Rei: come continuo fluire, moder - Studentville

Tesina - Il Panta Rei: come continuo fluire, moder

la mia tesina è un'analisi sull'essenza umana caratterizzata dalla volontà di progredire verso condizioni migliori. il concetto eracliteo del panta rei è stato inoltre osservato come l'idea che ha porta nell'800 e '900 al perpetuarsi di teorie evo

Tesina: Umanistica[br] Di: Benedetta A. [br] Tipo Scuola: Altri [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Il Panta Rei: come continuo fluire, modernità, progresso, evoluzione e lotta per la vita. Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. (Eraclito) Il Panta Rei Eracliteo è forse la metafora che più di ogni altra riesce ad esprimere il senso dell’essenza, dell’esistenza, delle finalità e dell’intera genealogia umana. L’uomo è in continuo fluire, in perenne mutamento e in un incessante movimento. La sua inconscia volontà di progredire verso forme presumibilmente migliori lo portano a voler superare i suoi limiti, le sue capacità, il suo essere, venendo a sconfinare spesso in errori e mostruosità, generando altre volte eccellenti modernità. Il concetto di modernità e progresso sono strettamente connessi al panta rei umano, perché l’individuo elaborando un lavoro di evoluzione su se stesso, tende a plasmare anche il mondo circostante, nel quale vive, si nutre, si riproduce, ama e soprattutto lotta. L’evoluzione biologica umana, di stampo Darwiniano, si fonda proprio su questa interminabile lotta per la sopravvivenza, nella quale soltanto il più forte riesce a uscirne illeso e capace e volenteroso di andare avanti, per evitare che qualcuno di più forte lo sovrasti; ma allora la continua volontà di progredire è solo un rifugio alla paura di passare alla condizione di vinto? È importante intanto stabilire cosa si intende con il termine vinto e vincitore. Nello sviluppo umano infatti la vittoria è da considerarsi uno status momentaneo perché inesorabilmente il momentaneo vincitore è esposto alla possibilità di essere vinto a sua volta. Colui che consideriamo vincitore è l’individuo che riesce a prevalere sugli altri e a lottare verghianamente immerso nella “fiumana del progresso”. Ma il sano lottatore è anche colui che Svevo definisce già perfettamente compiuto in tutte le sue parti, e incapace di evolversi ulteriormente arrestato nel suo sviluppo e cristallizzato nella sua forma definita. Sarà piuttosto l’inetto sveviano ad assumere una condizione di “abbozzo”, un essere in divenire, che può ancora evolversi verso altre forme proprio grazie alla sua “mancanza assoluta di uno sviluppo marcato in qualsivoglia senso”. È forse questa la ragione del fatto che nello sviluppo e nella diffusione delle teorie darwiniane furono molteplici le interpretazioni assegnategli, spesso anche molto dissimili dalla teoria evoluzionista di partenza. Introducendo la tesina che ho sviluppato vorrei precisare il perché di questa mia scelta; molti si potrebbero domandare il motivo dell’accostamento del concetto di lotta per la vita con il panta rei e il continuo fluire umano, ma la risposta è facilmente comprensibile; l’uomo in tutte le epoche storiche si è trovato a lottare per sopravvivere, questa perpetua lotta ha portato ad un adattamento e questo di conseguenza ha fatto evolvere l’uomo.

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti