Tesina: Umanistica[br] Di: mattia T. [br] Tipo Scuola: Liceo Classico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]INTRODUZIONE Tutta la letteratura è costruzione di mondi immaginari, alternativi a questo, detto reale, nel quale viviamo. Anche quando gli scrittori credono di fare una letteratura che copia il vero, la realtà da loro costruita è diversa da quella esistente per almeno un aspetto: è una creazione della loro mente, in cui eventi e storie sono governabili e orientabili, e non dati di fatto che ci stanno di fronte e ai quali dobbiamo adattarci. A volte, però, la letteratura si pone in modo consapevole a costruire mondi di fantasia, talora migliori e più felici di questo (utopie positive), talora peggiori (utopie negative). Negativi o positivi, i mondi fantastici e alternativi costruiti dalla letteratura contengono verità , speranze e messaggi indirizzati agli abitanti di questo mondo: ci dicono come dovrebbe essere meglio, o come potrebbe essere peggio, se non si corre in fretta ai ripari. Le utopie della letteratura parlano il linguaggio della tenerezza o della rabbia per questo mondo, nel momento stesso in cui proclamano di volerne fuggire. Insomma, quanto più questi mondi appaiono fantasiosi e paradossali, inverosimili e impossibili, leggeri e distaccati, tanto più denunciano le radici che li legano a questa terra. APPROFONDIMENTO Vorrei incominciare il mio approfondimento dallâopera di Italo Calvino intitolata âLe città invisibiliâ. Composto negli anni del soggiorno parigino e pubblicato nel 1972, Le città invisibili risente delle influenze del clima culturale francese. Eâ anzi proprio per lâadesione al nuovo ambiente culturale dello strutturalismo che il libro segna una svolta fondamentale nellâopera di Calvino. Nella
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