Tesina - La realtà e il senso comune - Studentville

Tesina - La realtà e il senso comune

la tesina descrive il rapporto fra il comune modo di interpretare la realtà e la realtà stessa: spesso quest'ultima è in netto contrasto con il "senso comune"

Tesina: Scientifica[br] Di: Vincenzo B. [br] Tipo Scuola: Liceo Scientifico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Relatività, Meccanica quantistica e crisi della Fisica Classica Fino agli ultimi anni del XIX secolo la comunità scientifica internazionale era convinta di possedere ormai saldamente tutte le leggi fondamentali della fisica: la meccanica di Newton e Galileo sembrava in grado di dare una spiegazione esauriente di tutti i fenomeni meccanici qualsiasi fosse la dimensione e la velocità dei corpi presi in esame, dagli oggetti della vita quotidiana fino ai costituenti ultimi della materia, passando per stelle e galassie; si riteneva, inoltre, che le equazioni di Maxwell potessero descrivere perfettamente tutti i fenomeni elettrici e magnetici. D’altra parte erano molto radicati i concetti di “causalità”, di “determinismo” e di “meccanicismo”: i fisici erano infatti convinti che conoscendo i parametri iniziali di un sistema (per esempio energia, quantità di moto e posizione dei suoi componenti) si potesse prevedere in modo assolutamente preciso l’evoluzione del sistema stesso, teoricamente anche dell’intero Universo; l’unico eventuale limite era costituito dagli inevitabili errori di misura, che con il tempo si sperava di ridurre il più possibile. Entità come “spazio” e “tempo” e l’idea di “simultaneità” erano ritenuti “assoluti”, “eterni” e “indipendenti” da ogni tipo di fenomeno fisico: si riteneva cioè che la misura di un intervallo di tempo o di una lunghezza dovesse essere la stessa a prescindere dallo stato di moto dell’osservatore. Si può dire che la fisica classica era, in qualche modo, in pieno accordo con il “senso comune” dell’uomo, cioè con le idee e le aspettative che chiunque, anche un estraneo dal mondo della scienza, aveva ben fissate nel proprio immaginario. Tuttavia, a partire dai primi del ‘900, questi “pilastri” della fisica furono clamorosamente smentiti tra l’incredulità e, in alcuni casi, lo sconforto degli stessi autori delle nuove scoperte. Le due nuove teorie fondamentali che presero piede furono la Relatività (ristretta e generale) e la Meccanica Quantistica; a questi due nuovi sistemi sono indissolubilmente legati i nomi di personaggi illustri come Einstein, Planck, Heisenberg, Schrodinger, Bohr e molti altri ancora. La Relatività Ristretta La Teoria della Relatività Ristretta fu pubblicata da Albert Einstein nel 1905: l’argomento principale di cui si tratta è il comportamento di oggetti ed eventi osservati in sistemi di riferimento inerziali, in particolare quando vengono raggiunte velocità vicine a quella della luce (c=3*10^8 m/s). Fu proprio la luce a far nascere il dibattito in quegli anni; nelle equazioni di Maxwell il valore della sua velocità appariva come una costante: nacque il problema di determinare in quale sistema di riferimento la luce avesse quella velocità. Convinti che le radiazioni elettromagnetiche, così

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