Tesina - Spacciando la fantasia per genialità - Studentville

Tesina - Spacciando la fantasia per genialità

partendo dal desiderio di legittimare le rappresentazioni di argomenti scientifici da parte degli artisti, sono state presentate alcune corrispondenze tra scienza e immaginazione nello studio e nell'interpretazione del mondo, soffermandosi sulla figura d

Tesina: Scientifica[br] Di: Giada C. [br] Tipo Scuola: Liceo Scientifico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br] “Va riconosciuto che, a parte alcuni esempi, i cosiddetti scienziati pensano e scrivono come bottegai… e disprezzano l’arte, nella sua accezione generale […]; io riservo la qualifica di scienziato all’uomo capace di sguardo sintetico, e non a chi fruga tra i fatti e si scava il suo piccolo angolino di ricerca… E purtroppo la maggior parte degli uomini di scienza si ferma proprio qui. Qualche raro uccello si innalza con un colpo d’ala e riesce a scorgere tutto il paesaggio […]. Il mondo non è paragonabile a una grande opera d’arte? La spiegazione scientifica è solo una comoda convenzione, tutto considerato… è anzi un’espressione artistica.”1 Così scriveva nel suo primo romanzo un illuminato geologo di inizio Novecento, escluso dal mondo scientifico per aver azzardato l’ipotesi che lo Yunnan si fosse trovato, milioni di anni prima, vicino alla Boemia. Questo a riprova che le teorie da noi oggi considerate pressoché palesi furono motivo di non poche divergenze per i primi pionieri che osarono pronunciarle. Ma anche a testimonianza che arte e scienza sono squisitamente imparentate, che un geologo può trasformarsi in un romanziere di successo, che la straordinaria varietà di fenomeni di cui ci rende partecipi l’universo sensibile è pressoché paragona-bile ai prodigiosi voli pindarici di una mente appassionata. E ciò che toglie fascino a tutte le teorie scienti-fiche e filosofiche che siamo tenuti ad affrontare nel corso della nostra vita è proprio la mancanza della ve-rità ludica e informale della scoperta stessa, che ha nelle sue radici i più sorprendenti avvenimenti e so-prattutto una rete di connivenze tra le varie discipline che sono una continua fonte di meraviglia. Se la scienza è un’espressione artistica, l’arte può dunque diventare espressione o ispirazione scientifica? Certamente sì: questo saggio vuole proporre alcune letture di questa frase, sottolineando rela-zioni tra cose, persone, esperienze, vite che nella loro banalità o eccezionalità possono essere definite ope-re d’arte, visto che i legami nascosti tra i fenomeni sono ciò che rende interessante la formazione di una cultura scientifica che, si dimostrerà, ha molto di artistico. Una prova del fatto che espressione scientifica può essere arte è data dal fumetto, la “nona arte”2, spesso snobbata e fraintesa, ridotta a stereotipi, relegata in un angolo della mente come passatempo infantile, correlata a titoli emblematici e nostalgici come Topolino, Tex o Spiderman. Spesso non si ricorda che il fumetto è elaborato da persone adulte, di solito con conoscenze piuttosto ampie, ma so-prattutto con l’incombenza di reperire originalità a prova di copyright e regalare anche la verosimiglianza che, nel suo sapore di realtà, sa meravigliare più della fantasia (si pensi ad esempio alla proficua collaborazione di Stan Lee con fisici e matematici per sfornare le avventure dei Fantastici Quattro o di Hulk, senza dimenticare il secchione Peter Parker). Perché, come disse Robert Hunt, conservatore al Geological Museum di Londra, “i fenomeni della realtà sono più sorprendenti ancora dei fantasmi dell’immaginazione”3 ma, come spiega il professor Emilio Garroni, ordinario di estetica nella facoltà di filosofia dell’Università La Sapienza di Roma, è rischioso trattare di argomenti scientifici in modo artistico senza averne una conoscenza approfondita4.

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