Un’indagine condotta da Skuola.net su un campione di 1.100 studenti di scuole medie e superiori rivela dimensioni significative del fenomeno dei compiti a casa. Il 37% del campione dichiara di impiegare oltre quattro ore al giorno per completare le assegnazioni, un tempo che spesso supera le ore trascorse in aula durante la giornata scolastica.
La distribuzione del carico evidenzia ulteriori criticità: circa un terzo degli intervistati dedica ai compiti tra le due e le tre ore quotidiane, mentre il 19% riesce a concludere in una o due ore. Solo uno studente su dieci completa le consegne in meno di sessanta minuti.
Questo quadro delinea quello che molti osservatori definiscono un paradosso educativo, in cui il tempo dedicato allo studio individuale a casa può arrivare a superare quello dell’attività didattica in classe. Il fenomeno si inserisce in un dibattito più ampio sulla gestione dei carichi di lavoro scolastico, alimentato anche da una recente circolare ministeriale che raccomanda ai docenti di non assegnare compiti attraverso il registro elettronico a scuole chiuse, prassi tuttavia ancora diffusa che condiziona ulteriormente la pianificazione del tempo libero degli studenti e delle loro famiglie.
Il weekend e il supporto familiare
Il carico di compiti condiziona pesantemente anche il fine settimana degli studenti: solo il 20% riesce a chiudere la pratica in mezza giornata, mentre il 15% è costretto a dedicare l’intero weekend allo studio. Questa situazione incide inevitabilmente sulla routine familiare e sul tempo libero.
Il coinvolgimento dei genitori risulta molto diffuso. Solo il 35% degli studenti non chiede mai aiuto ai familiari: l’autonomia cresce alle superiori (40%) ma crolla alle medie (18%). Il 7% necessita di supporto quotidiano, il 27% ricorre all’aiuto saltuariamente o per i compiti più difficili, mentre per il 31% si tratta di una eventualità rara.
L’atteggiamento dei genitori riflette questa pressione: il 42% si dichiara favorevole ai compiti solo a patto che non siano eccessivi, mentre l’8% li ritiene a priori troppo onerosi e lesivi del tempo libero. A complicare il quadro contribuisce l’abitudine, diffusa tra alcuni docenti, di assegnare compiti fuori dall’orario di lezione tramite registro elettronico: un fenomeno che coinvolge quasi 8 studenti su 10, con il 62% che lo sperimenta a volte e il 14% spesso, nonostante la recente raccomandazione ministeriale inviti a evitare questa prassi.
Gli aiuti tra ripetizioni, web e IA
Per far fronte al carico di compiti, gli studenti ricorrono a una pluralità di strategie. Il 28% si avvale di ripetizioni, in modo saltuario o regolare, per chiarire dubbi e recuperare lacune. Più diffuso è l’utilizzo del web: 9 studenti su 10 lo consultano, con il 14% che lo fa spesso o sempre, il 45% qualche volta e il 29% raramente.
Ancora più significativa è la penetrazione dell’intelligenza artificiale: 8 su 10 vi hanno fatto ricorso almeno una volta. Nel dettaglio, il 16% la impiega spesso o sempre, il 39% qualche volta, il 27% raramente. Questi strumenti tecnologici sono maggiormente adottati alle superiori, mentre tra gli studenti delle medie la confidenza nell’uso di soluzioni digitali risulta sensibilmente inferiore, forse per timore di presentare elaborati poco autentici.
Parallela alla tecnologia rimane la pratica tradizionale della copiatura: circa il 90% degli intervistati ammette di aver copiato dai compagni almeno una volta o di aver a propria volta fornito il proprio lavoro ad altri.
I risultati, le materie critiche e la percezione di utilità
Nonostante il carico significativo, il 61% degli studenti riesce a completare sempre o quasi sempre tutti i compiti assegnati, mentre il 36% porta a termine almeno la maggior parte delle consegne. Solo il 3% si limita allo stretto necessario.
La matematica si conferma la materia più impegnativa in termini di mole di lavoro quotidiano, segnalata dal 32% degli intervistati, seguita da italiano al 25% e dalle lingue classiche al 16%. All’estremo opposto, arte e scienze risultano più clementi: appena il 3% del campione riporta carichi eccessivi per queste discipline.
Quanto alla percezione di utilità, il 57% degli studenti ritiene che tutti o la maggior parte dei compiti si rivelino effettivamente utili per l’apprendimento. Il 34% ne salva solo una piccola parte, mentre circa 1 su 10 li considera una perdita di tempo.