La controversia sui benefici del corsivo: il parere dell'esperta

La controversia sui benefici del corsivo: il parere dell'esperta Florence Bara

La controversia sul valore pedagogico del corsivo divide esperti e insegnanti, con critiche all'eccessiva attenzione alla forma rispetto all'apprendimento.
La controversia sui benefici del corsivo: il parere dell'esperta Florence Bara

La controversia sul valore pedagogico del corsivo divide esperti e insegnanti. Florence Bara, docente di Psicologia cognitiva all’università di Tolosa, ha recentemente sfidato la tradizione francese con un intervento provocatorio su Le Monde: “Il formalismo della scrittura in corsivo non è poi così utile”.

La specialista critica l’eccessiva attenzione all’aspetto estetico della calligrafia, sostenendo che concentrarsi troppo sulla forma rallenti l’apprendimento e distolga dalla vera finalità della scrittura: acquisire fluidità e rapidità comunicativa per esprimere idee con efficacia.

Le evidenze neuroscientifiche in discussione

Gli studi delle neuroscienze degli ultimi anni hanno dimostrato l’importanza della scrittura corsiva per lo sviluppo cerebrale, evidenziando una stretta correlazione tra cervello e mano nella costruzione del pensiero. La ricerca indica che la scrittura legata stimola prevalentemente le aree cerebrali connesse al pensiero, linguaggio e memoria, mentre la capacità di creare legami tra lettere permette sequenzialità ed esprime abilità associative cognitive.

Tuttavia, Florence Bara mette in discussione questa prospettiva, sostenendo che la concentrazione eccessiva sull’aspetto formale rallenta l’apprendimento. La mancanza di manuali scientifici sul gesto motorio porta molti insegnanti a privilegiare l’estetica attraverso la copia tradizionale, distogliendo l’attenzione da ortografia e composizione testuale.

La prospettiva francese e la prassi educativa

L’approccio tradizionale francese alla calligrafia si scontra con metodologie più flessibili adottate altrove. Florence Bara evidenzia come la ricerca ossessiva della “bella scrittura” paradossalmente ostacoli l’obiettivo principale: sviluppare fluidità e rapidità nella comunicazione scritta.

Gli studenti, concentrandosi eccessivamente sulla forma delle lettere, perdono di vista elementi cruciali come ortografia e composizione del testo.

Il modello del Québec offre una prospettiva alternativa illuminante. Gli alunni sono liberi di mescolare corsivo e stampatello, privilegiando la leggibilità rispetto al formalismo. Questa libertà espressiva si traduce in una maggiore velocità di scrittura e naturalezza comunicativa, dimostrando che l’estetica perfetta non è prerequisito per un apprendimento efficace.

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