I due studi del gruppo MUSA del CNR‑IRPPS, pubblicati tra gennaio e febbraio 2025, segnalano un aumento preoccupante di bullismo e cyberbullismo: circa due adolescenti su dieci risultano vittime. Antonio Tintori, intervenuto a Radio 3, sottolinea il legame con isolamento sociale e relazionale, iperconnessione e la crescente vulnerabilità dei ragazzi.
I dati degli studi MUSA: confronto 2019‑2022 e campioni nazionali
Due studi del gruppo MUSA (CNR‑IRPPS), curati da Antonio Tintori, Loredana Cerbara e Giulia Ciancimino, confrontano indagini trasversali del 2019 e del 2022 su adolescenti 14‑19 anni. Il primo, pubblicato su Scientific Reports, analizza campioni nazionali rappresentativi di 3.273 partecipanti (2019) e 4.288 partecipanti (2022).
I risultati documentano un trend post‑pandemia verso maggiore isolamento e rischi crescenti di cyberbullismo e sottolineano l’aumento dell’iperconnessione e della vulnerabilità sociale post‑pandemia nei giovani.
La diffusione di bullismo e cyberbullismo
Durante la trasmissione su Radio 3 Antonio Tintori ha riportato dati precisi: il 20% degli adolescenti è implicato in azioni di bullismo; 2 adolescenti su 10 risultano vittime di bullismo e cyberbullismo. Oltre il 50% degli intervistati sono attori di cyberbullismo, con prevalenza del cyberbullismo rispetto al bullismo tradizionale.
La categoria delle vittime‑attori comprende circa 2 su 10 ragazzi, mentre 3 su 10 esprimono atteggiamenti omofobici. Tali percentuali provengono dagli studi del gruppo MUSA, CNR‑IRPPS, tra gennaio e febbraio 2025.
I fattori di rischio identificati
Lo studio del gruppo MUSA segnala correlazioni osservate tra la probabilità di essere vittima o autore di bullismo/cyberbullismo e diversi fattori: il genere, la fascia d’età, la provenienza geografica, l’eccessiva connessione digitale e la scarsa fiducia negli adulti, ciascuno associato a aumentata probabilità nelle analisi, secondo i ricercatori del CNR‑IRPPS.
Le conseguenze su isolamento e salute mentale
Secondo gli studi MUSA e le osservazioni di Antonio Tintori a Radio Rai 3, dopo la pandemia è quasi raddoppiato il numero di adolescenti che non incontrano amici al di fuori della scuola. Questa maggiore solitudine si associa, negli adolescenti vittime o vittime-attori, a vulnerabilità psicologica crescente, includendo ideazioni suicidarie e percorsi di isolamento estremo (hikikomori), con impatto sul benessere.
La scuola e la responsabilità educativa degli adulti
Secondo Tintori la scuola non può restare spettatrice: serve ascolto attivo, percorsi di educazione alle relazioni non violente e rafforzamento della fiducia negli adulti come fattore protettivo. Le istituzioni devono intervenire con programmi e formazione per docenti mirati e continui.