Dare dello "svalvolato" a un docente non è reato - Studentville

Dare dello "svalvolato" a un docente non è reato: lo dice una sentenza

E' stata chiamata "svalvolata" da un uomo mentre stava facendo lezione nella sua classe: per il Tribunale di Frosinone non è reato.
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Rivolgersi ad una professoressa definendola svalvolata non è reato. Ha così stabilito il tribunale di Frosinone che ha emesso la sentenza dopo ben 5 anni. Ma come sono andati i fatti?

Offendere un docente non è reato

Siamo nel 2017 in una scuola superiore del comune di Sora, in provincia di Frosinone. Qui, entrando in classe, un uomo si è rivolto ad una professoressa, stimata docente di lettere, chiamandola svalvolata. L’uomo, accompagnatore di alcuni studenti di una casa famiglia, l’avrebbe aggredita, seppur verbalmente, rivolgendosi a lei con tono intimidatorio davanti ai suoi studenti. A tale episodio è subito seguita una denuncia da parte della donna, che ha presentato alla procura di Frosinone. Nonostante i fatti si siano svolti oramai 5 anni fa, la sentenza è arrivata solo ieri. Ed il risultato è sorprendente (o forse no?). Insomma. Ciò che è emerso dalla decisione del giudice è chiara: “Offendere un docente non è reato“.

Dare dello "svalvolato" a un docente non è reato: lo dice una sentenza

Sulla dinamica dei fatti, ci pensa la professoressa a chiarire come siano andate le cose. La donna ha raccontato che, mentre stava facendo lezione, entrò in aula un uomo che andò ad intromettersi in una controversia tra alunni. Quando l’uomo strattonò uno dei due, la professoressa lo invitò ad uscire dall’aula, ma lui rispose con tono aggressivo e intimidatorio pronunciando la frase: “Sta svalvolata, fuori di testa, che **** dice, lei è pazza”. Ebbene, a seconda di quanto stabilito dal giudice, questo comportamento non sarebbe da ritenersi reato. Tanto da avere inviato alla docente la richiesta di archiviazione della querela. Le motivazioni addotte dall’autorità giudiziaria?

“Per la sussistenza del delitto non è sufficiente l’offesa all’onore del pubblico ufficiale ma è sempre necessario che la stessa si riverberi sulle qualità che riguardano il ruolo pubblico rivestito”.

L’amarezza della professoressa

Non contenta del risultato, la docente è andata avanti tramite il suo legale Federica Lancia, opponendosi a tale richiesta e chiedendo la prosecuzione delle indagini. Ma il giudice di pace di Frosinone, confermando la linea precedente ha disposto l’archiviazione
del procedimento.

“Sebbene la parte offesa si trovasse a scuola e rivestisse ruolo di pubblico ufficiale al momento dell’offesa perpetrata dall’indagato alla presenza di più persone, tuttavia non vi è prova alcuna che l’offesa sia stata percepita dai presenti.”

Insomma, nessun reato sarebbe stato compiuto nei confronti dalla prof. La quale si dice naturalmente amareggiata. “La lotta alla violenza anche solo verbale nei confronti dei docenti è decisiva della costruzioni della nuova dignità dei lavoratori della scuola”. Ha commentato.

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