Docenti neoassunti 2025/26, gli obblighi del periodo di prova e i casi di esonero PNRR

Docenti neoassunti 2025/26, gli obblighi del periodo di prova e i casi di esonero PNRR

Il Ministero dell'Istruzione ha definito gli obblighi dei docenti neoassunti per il 2025/2026: 50 ore di formazione e almeno 180 giorni di servizio per superare l'anno di prova.
Docenti neoassunti 2025/26, gli obblighi del periodo di prova e i casi di esonero PNRR

Con nota dell’11 dicembre 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha definito la platea di docenti tenuti al periodo di formazione e prova nell’anno scolastico 2025/2026, richiamando il Decreto Ministeriale n. 226/2022 quale riferimento normativo. Il percorso, della durata complessiva di 50 ore di formazione, si pone l’obiettivo di garantire un efficace inserimento dei neoassunti nella comunità professionale e di sostenere il loro sviluppo, accompagnando la transizione dal ruolo di docente neoimmesso a quello di professionista pienamente integrato.

I destinatari tenuti al periodo di prova

Devono obbligatoriamente affrontare il percorso di formazione e prova i docenti al primo anno con incarico a tempo indeterminato, compresi gli insegnanti di religione cattolica (I.R.C.), che puntano alla conferma in ruolo. Vi rientrano anche i vincitori di concorso inizialmente assunti a tempo determinato il cui contratto è stato trasformato a tempo indeterminato dopo il conseguimento dell’abilitazione.

L’obbligo riguarda pure chi ripete il periodo per mancato completamento negli anni precedenti, per proroga richiesta o per valutazione negativa con mancato superamento del test finale. In questi casi è obbligatoria anche la partecipazione alle attività formative connesse.

Sono tenuti al periodo i docenti per i quali è stato disposto il passaggio di ruolo. Nella scuola secondaria di secondo grado, chi passa dalle classi di concorso della Tabella B a quelle della Tabella A deve sempre svolgere l’anno di prova.

Rientrano nell’obbligo i docenti assunti a tempo determinato tramite le procedure straordinarie previste dall’articolo 5, commi da 5 a 12, del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, e i vincitori dei concorsi ordinari DPIT 2575/2023 e 3059/2024 (PNRR1 e PNRR2) che conseguono l’abilitazione entro il 31 dicembre 2025: per questi ultimi, l’anno di prova inizia dalla data di conseguimento dell’abilitazione.

Devono svolgere il periodo anche gli assunti con decorrenza giuridica 01/09/2025 ed economica 01/09/2026, purché in possesso dei requisiti di servizio nel medesimo grado di istruzione.

Le esclusioni dall’obbligo e i casi particolari

La nota ministeriale individua quattro categorie escluse dall’obbligo di formazione e prova. Sono esonerati i docenti che hanno già superato positivamente il periodo nello stesso grado di istruzione, indipendentemente dalla tipologia di posto – comune o sostegno – su cui era stato svolto. L’esclusione vale anche per chi ottiene il rientro in un precedente ruolo in cui aveva già completato con esito favorevole l’anno di prova.

Rientrano tra gli esentati i docenti già immessi in ruolo con riserva che hanno superato la formazione e prova e vengono nuovamente assunti per il medesimo ordine o grado di istruzione. L’esonero si applica inoltre ai trasferimenti da posto comune a sostegno o viceversa nell’ambito dello stesso grado, nonché ai passaggi di cattedra all’interno del medesimo grado.

Una clausola di eccezione riguarda la scuola secondaria di secondo grado: il passaggio dalle classi di concorso della Tabella B a quelle della Tabella A richiede sempre il periodo di prova, senza possibilità di esonero.

Le soglie di servizio, la formazione e la valutazione

Il superamento del periodo di formazione e prova è subordinato al raggiungimento di requisiti precisi. Il docente deve aver prestato servizio effettivo per almeno centottanta giorni nell’anno scolastico, di cui almeno centoventi dedicati ad attività didattiche. Questi parametri temporali si integrano con il completamento delle cinquanta ore di formazione previste dal percorso.

Oltre alla mera presenza, è necessario superare il test finale e ottenere una valutazione positiva dell’intero percorso formativo. La valutazione tiene conto sia dell’impegno nelle attività didattiche sia della partecipazione alla formazione, assicurando un giudizio complessivo sull’inserimento del docente nella comunità professionale.

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