Domenico Merlino, insegnante a 19 anni: il percorso accelerato del diploma quadriennale e il concorso PNRR2

Domenico, insegnante a 19 anni: il percorso accelerato grazie al diploma quadriennale in informatica

Domenico, diciannovenne di origini messinesi, è oggi insegnante tecnico-pratico in provincia di Vicenza. Un caso significativo di accesso rapido alla docenza.
Domenico, insegnante a 19 anni: il percorso accelerato grazie al diploma quadriennale in informatica

Domenico Merlino, diciannovenne di origini messinesi, è oggi insegnante tecnico-pratico nei laboratori di informatica presso una scuola superiore in provincia di Vicenza. L’età anagrafica, nettamente inferiore alla media nazionale del corpo docente, rende il caso significativo per chi sta valutando i percorsi post-diploma.

Il ruolo di insegnante tecnico-pratico (ITP) si distingue dalle cattedre disciplinari tradizionali: opera nei laboratori e richiede competenze operative specifiche. Questa figura, meno nota agli studenti, offre però canali di accesso più rapidi rispetto ad altre classi di concorso.

Domenico ha dichiarato a OrizzonteScuola: “Sono molto contento. I miei professori mi dicevano che sarei diventato docente. E così è stato, prima di quanto immaginassi”. La transizione dai banchi della maturità alla cattedra di ruolo si è compiuta nell’arco di pochi mesi, grazie a una combinazione di preparazione mirata e requisiti normativi favorevoli per questa specifica classe di concorso.

La via rapida dell’ITP: diploma quadriennale e requisiti della classe B016

Il percorso di Domenico si è basato su elementi strutturali precisi. Il diploma quadriennale in informatica ha ridotto di un anno i tempi di accesso al mondo del lavoro, consentendogli di presentarsi al concorso subito dopo il conseguimento del titolo.

Per la classe di concorso B016 – insegnanti tecnico-pratici dei laboratori di scienze e tecnologie informatiche – è sufficiente possedere un diploma tecnico o professionale coerente con l’ambito disciplinare. Non sono richieste lauree. Questa peculiarità, valida per le figure ITP, distingue nettamente il profilo da quello dei docenti teorici e accelera l’ingresso in ruolo.

Il ruolo definitivo si ottiene comunque attraverso il concorso ordinario, la strada seguita da Domenico. L’insegnante tecnico-pratico opera nei laboratori delle scuole superiori, affiancando gli studenti nelle attività pratiche e applicative.

È importante chiarire che questa modalità di accesso rapido vale solo per specifiche classi di concorso e non si estende ad altre discipline. Il caso evidenzia come requisiti mirati possano aprire opportunità precoci, ma non costituisce un modello generalizzabile a tutti i percorsi di insegnamento.

Il concorso PNRR2: preparazione, tempistiche e risultato in Veneto

Subito dopo il diploma, Domenico ha avviato la preparazione al concorso PNRR2 per la classe di concorso dedicata agli insegnanti tecnico-pratici dei laboratori di scienze e tecnologie informatiche. Ha affrontato le prove quando aveva 18 anni, concludendo l’intero iter selettivo a 19.

La strategia si è rivelata vincente: è risultato tra i quindici vincitori della regione Veneto, territorio nel quale oggi insegna. La citazione raccolta da OrizzonteScuola fotografa il mix di soddisfazione e consapevolezza: «Sono molto contento. I miei professori mi dicevano che sarei diventato docente. E così è stato, prima di quanto immaginassi».

Il percorso testimonia l’efficacia di una preparazione mirata e l’importanza di tempistiche allineate ai requisiti richiesti: il concorso PNRR2 offre posti destinati specificamente alle figure tecnico-pratiche, riducendo la competizione rispetto ai profili generalisti.

Lo studio universitario in parallelo: due corsi di economia e gestione del doppio impegno

Nonostante la cattedra di ruolo, Domenico ha scelto di proseguire la formazione accademica iscrivendosi contemporaneamente a due corsi di laurea in Economia, portati avanti in parallelo all’attività d’insegnamento nei laboratori.

La scelta testimonia una pianificazione rigorosa e una forte motivazione personale: gestire contemporaneamente le responsabilità didattiche e gli impegni universitari richiede organizzazione costante e capacità di definire priorità chiare. Per studenti che considerano percorsi analoghi, l’esperienza suggerisce quanto sia determinante calibrare i carichi di studio con i vincoli professionali, verificando la compatibilità tra orari scolastici e sessioni d’esame.

La formazione continua, anche dopo l’ingresso nel mondo del lavoro, rappresenta un investimento concreto per ampliare competenze e prospettive professionali.

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