Education Monitor 2025, competenze in calo nell'UE: matematica, competenze digitali e conoscenza civica a rischio

Education Monitor 2025, competenze in calo nell'UE: matematica, competenze digitali e conoscenza civica a rischio

Il rapporto 2025 rivela che troppi giovani e adulti nell'Ue faticano in lettura, matematica, scienze, digitale e cittadinanza. Il 29,5% degli studenti non raggiunge la soglia minima di competenza matematica.
Education Monitor 2025, competenze in calo nell'UE: matematica, competenze digitali e conoscenza civica a rischio

Il capitano 2 dell’Education and Training Monitor 2025 apre con una constatazione netta: troppi giovani e adulti nell’Unione europea faticano in lettura, matematica, scienze, competenze digitali e conoscenza civica. L’affermazione riassume un bilancio allarmante e interroga la capacità dei sistemi educativi di preparare i cittadini alle sfide presenti e future.

L’analisi si concentra su tre ambiti ritenuti strategici: matematica, competenze digitali e conoscenza civica. I dati disponibili da fonti quali PISA, ICILS e ICCS mostrano un peggioramento generalizzato o una stagnazione preoccupante.

La matematica: esiti PISA 2022 in flessione e fattori scolastici

I risultati PISA 2022 fotografano una situazione critica: il 29,5% degli studenti europei non raggiunge la soglia minima di competenza matematica, mentre appena il 7,9% si colloca nell’area dell’eccellenza. Il divario è evidente: un terzo degli allievi fatica con le competenze di base, mentre il gruppo di chi ottiene risultati elevati si riduce progressivamente.

Tra i fattori rilevati emerge l’uso non finalizzato delle tecnologie in aula. Secondo il rapporto, il 32,1% degli studenti europei dichiara frequenti distrazioni digitali durante le lezioni di matematica, fenomeno che incide su attenzione, tempo di studio e rendimento complessivo.

La carenza di insegnanti e la diminuzione del coinvolgimento dei genitori completano il quadro delle concause strutturali che hanno accompagnato il calo.

Le competenze digitali: evidenze ICILS e disuguaglianze

I dati ICILS 2023 rivelano che il 42,5% degli studenti europei si colloca sotto la soglia minima di alfabetizzazione informatica e delle informazioni. In alcuni Paesi la percentuale di studenti con competenze digitali inadeguate supera il 70%, delineando un quadro di forte eterogeneità territoriale.

Il rapporto evidenzia come le disuguaglianze economiche e culturali si riflettano pesantemente nei risultati. Gli studenti provenienti da famiglie con genitori laureati o con più di un dispositivo informatico disponibile ottengono punteggi significativamente superiori rispetto ai coetanei in condizioni meno favorevoli.

Oltre al background familiare, anche l’infrastruttura scolastica e la preparazione degli insegnanti giocano un ruolo determinante. Il monitor sottolinea esplicitamente che “la capacità docente rimane un fattore chiave nell’avanzamento dell’educazione digitale”, indicando la formazione continua come leva strategica per colmare i divari e garantire un’istruzione digitale di qualità.

La cittadinanza: risultati ICCS e rischi informativi

L’indagine ICCS 2022 rileva che solo il 63,2% degli studenti europei di 13-14 anni dimostra una comprensione adeguata dei concetti civici fondamentali. Il dato si colloca significativamente al di sotto dell’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2030, che prevede di raggiungere l’85% degli studenti con competenze civiche solide.

Il rapporto evidenzia un nesso rilevante tra livello di conoscenza civica e modalità di impegno sociale: gli studenti con maggiore preparazione civica tendono a fare minor affidamento su social media e piattaforme online quando si confrontano con questioni civiche o sociali.

Questa correlazione suggerisce che la competenza civica funziona come fattore protettivo non solo contro l’apatia democratica, ma anche rispetto alla disinformazione diffusa attraverso i canali digitali non verificati.

Le risposte dei sistemi: riforme eterogenee ed eccellenze trascurate

Di fronte al declino documentato dal Monitor, diversi Stati membri hanno introdotto misure correttive. Bulgaria e Repubblica Ceca hanno avviato revisioni curricolari per rafforzare le discipline fondamentali, mentre Germania e Finlandia hanno aumentato il monte ore dedicato alle materie di base. Irlanda, Malta e Paesi Bassi hanno adottato piani d’azione specifici per il recupero delle competenze.

Tuttavia, il rapporto evidenzia come queste iniziative rimangono spesso isolate, prive di una cornice sistemica che integri prevenzione, intervento personalizzato e compensazione degli svantaggi socioeconomici. La frammentazione delle politiche limita l’efficacia complessiva degli interventi.

Parallelamente, emerge una seconda criticità: la scarsa attenzione agli studenti ad alto potenziale. Il Monitor sottolinea che il supporto mirato ai top performer non è ancora prassi comune, nonostante esempi promettenti in Austria, Germania e Danimarca dimostrino la fattibilità di percorsi di valorizzazione dell’eccellenza.

L’Italia: fiducia civica, educazione dell’infanzia e Agenda Sud

Il Monitor 2025 restituisce segnali specifici per l’Italia. Il rapporto evidenzia che gli studenti con maggiore conoscenza civica dichiarano minore fiducia nel governo, situazione condivisa con Bulgaria, Malta e Romania. Sul fronte della prima infanzia, emerge un calo nella partecipazione dei bambini di tre anni, fattore con potenziali ripercussioni sulle competenze di base.

Tra le risposte nazionali, viene citato il piano Agenda Sud, finalizzato al rafforzamento delle competenze nelle regioni meridionali e al contrasto dell’abbandono scolastico attraverso la promozione di pari opportunità.

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