La filiera formativa 4+2 rappresenta un cambio di paradigma per l’istruzione tecnico-professionale in Italia. Non si tratta di un semplice aggiornamento normativo, ma di una trasformazione che ridisegna tempi, ruoli e responsabilità all’interno del sistema scolastico. Il modello integra teoria, laboratori e contesti reali di apprendimento, superando la tradizionale separazione tra momenti formativi.
La riforma impone alle scuole di riorganizzare la propria struttura, passando da un orario rigido a una modulazione per fasi che tiene insieme diversi ambienti di apprendimento. Questo cambiamento mette in discussione abitudini consolidate e richiede una visione progettuale nuova, capace di rendere la flessibilità un elemento centrale dell’offerta formativa.
Per gli studenti significa vivere un percorso più dinamico e connesso alle esigenze del territorio e del mondo del lavoro.
Il ripensamento dei tempi e degli ambienti di apprendimento
La filiera 4+2 introduce una modulazione per fasi del tempo scuola, superando la rigidità dell’orario tradizionale. La giornata formativa non segue più uno schema fisso, ma si articola in momenti distinti: lezioni teoriche, attività laboratoriali esperienziali e apprendimento in contesti reali. Questa flessibilità diventa un elemento progettuale centrale, non un’eccezione.
L’organizzazione didattica integra teoria e pratica in modo fluido. Gli studenti alternano momenti di studio in aula con esperienze nei laboratori e interventi sul territorio, costruendo competenze attraverso situazioni concrete. Il tempo formativo si adatta alle esigenze del percorso, rendendo l’apprendimento più dinamico e aderente alle realtà professionali.
La governance territoriale e le alleanze con ITS e università
La filiera 4+2 funziona solo attraverso una governance collaborativa capace di integrare scuola, territorio e alta formazione. Gli istituti tecnico-professionali sono chiamati a co-progettare percorsi condivisi con enti locali, imprese, ITS Academy e università, costruendo partenariati strutturati che vadano oltre semplici convenzioni formali.
Questo approccio richiede la capacità di coordinare percorsi integrati, definire curvature formative mirate e organizzare attività in contesti reali di apprendimento. La co-progettazione diventa lo strumento attraverso cui la scuola si apre al territorio, permettendo agli studenti di sperimentare ambienti professionali autentici mentre completano il proprio percorso formativo.
Le reti territoriali assumono dunque un ruolo centrale: non più semplici supporti esterni, ma partner attivi nella definizione di competenze, contenuti e modalità di verifica dell’apprendimento, rendendo l’esperienza scolastica più connessa alle opportunità reali del mondo del lavoro e della formazione superiore.
Le competenze richieste e le microcredenziali per l’accesso post-diploma
La filiera 4+2 richiede alle scuole di sviluppare modelli organizzativi flessibili capaci di integrare efficacemente la formazione scuola-lavoro. Questo approccio implica il superamento dei vincoli tradizionali e la costruzione di percorsi che combinano attività in aula, laboratori e contesti reali di apprendimento.
Uno degli aspetti più rilevanti per gli studenti riguarda l’introduzione delle microcredenziali: si tratta di certificazioni che attestano competenze specifiche acquisite durante il percorso formativo. Queste certificazioni diventano particolarmente utili per l’accesso agli ITS e alle università, offrendo un riconoscimento concreto e spendibile delle abilità sviluppate.
Le microcredenziali permettono di documentare in modo mirato le competenze professionali e tecniche maturate, facilitando il passaggio dal diploma a percorsi formativi successivi e valorizzando l’esperienza pratica svolta durante gli anni scolastici.
Le ricadute per studenti e famiglie
La filiera formativa 4+2 ridisegna l’esperienza quotidiana degli studenti degli istituti tecnici e professionali. L’integrazione tra aula, laboratorio e contesti reali di apprendimento rende la formazione più concreta e aderente alle esigenze del mondo del lavoro.
Gli studenti possono accedere a percorsi più personalizzati, grazie alla modulazione flessibile dei tempi formativi e alla presenza di curvature specifiche co-progettate con imprese ed enti locali. Le attività in contesto reale offrono esperienze dirette che facilitano l’acquisizione di competenze spendibili.
Le microcredenziali, riconosciute sia dagli ITS che dalle università, rappresentano un elemento di continuità formativa: certificano competenze precise, favorendo il passaggio verso l’alta formazione o l’inserimento professionale senza dispersione del percorso compiuto.
Il supporto alla transizione: il corso per dirigenti e docenti
Per accompagnare il cambiamento in corso, è stato attivato il corso “Filiera 4+2: cosa cambia. Indicazioni pratiche”, in programma dal 21 novembre, a cura di Elisabetta Giustini. L’iniziativa è rivolta a dirigenti scolastici e docenti per fornire strumenti operativi.