Minosse o della Legge di Platone: traduzione Maturità 2024 - Studentville
Minosse o della Legge di Platone: traduzione Maturità 2024

Minosse o della Legge di Platone: traduzione Maturità 2024

Maturità 2024: la traccia della Seconda Prova al Liceo Classico

La Maturità 2024 è in pieno svolgimento, ma oggi terminano gli scritti. Questa mattina gli studenti del Liceo Classico sono stati alle prese con la versione di greco. Per loro l’autore scelto per la traduzione è stato Platone con il testo “Chi è saggio non segue il volgo” tratto da “Minosse o della Legge“.

Platone si conferma una presenza costante nei testi proposti dal Ministero per l’Esame di Stato. Negli ultimi 20 anni, a cominciare dal 2004, le opere del filosofo ateniese sono state scelte per ben tre volte come materia di  commento per i maturandi di questo indirizzo (nel 2004, nel 2010 e nel 2024). Si tratta dell’autore classico più presente nelle tracce della Maturità classica degli ultimi due decenni, seguito da Luciano e Aristotele fermi a quota due.

Platone è uno degli autori più noti dell’epoca classica e uno dei filosofi più influenti della storia del pensiero occidentale. Nato ad Atene intorno al 428 a.C. da una famiglia aristocratica, è stato allievo di Socrate e ha fondato a sua volta la celebre Accademia nel 387 a.C., una delle prime istituzioni di educazione superiore del mondo antico, con matematici, filosofi, astronomi e medici. Dopo la morte del Maestro ha fatto diversi viaggi, stringendo amicizia con diversi filosofi.

Minosse o della Legge di Platone: il testo e la traccia

Ecco il testo ufficiale della versione di greco di Minosse o della Legge di Platone:

Un modello ideale
Nel dialogo intitolato Minosse o della legge, la cui autenticità peraltro è contestata, il Socrate
platonico, trovandosi a colloquio con un amico che non viene mai citato per nome, sostiene che il
ruolo di datore di leggi e di giudice delle anime che la tradizione mitografica assegnava a Minosse
si giustifica in virtù del carattere eccezionale della persona di Minosse stesso. Non il semplice potere
o la superiorità politica sugli altri dà infatti valore al legislatore, ma la sua riconosciuta superiorità
morale, poiché l’uomo buono è quanto c’è di più sacro al mondo, mentre il malvagio è quanto c’è di
più empio. Si spiega così perché nelle raffigurazioni dell’Ade (a cominciare dalla nekyia omerica)
Minosse goda di una popolarità da cui è stato escluso, ad esempio, Radamanto, un altro giudice
infero, benché anche Radamanto, in vita, fosse stato un re potente.

PRE-TESTO
”Hδη οὖν καὶ περὶ Μίνω, ὡς αὐτὸν Ὅμηρός τε καὶ Ἡσίοδος ἐγκωμιάζουσι, τούτου ἕνεκα
φράσω, ἵνα μὴ ἄνθρωπος ὢν ἀνθρώπου εἰς ἥρω Διὸς ὑὸν λόγῳ ἐξαμαρτάνῃς. Ὅμηρος
γὰρ περὶ Κρήτης λέγων ὅτι πολλοὶ ἄνθρωποι ἐν αὐτῇ εἰσιν καὶ ἐνενήκοντα πόληες, τῇσι
δέ, φησίn −
ἔνι Κνωσὸς μεγάλη πόλις, ἔνθα τε Μίνως
ἐννέωρος βασίλευε Διὸς μεγάλου ὀαριστής.
Per questa ragione, dunque, ti parlerò di Minosse, di come Omero ed Esiodo lo lodino, proprio
perseguendo questo fine, affinché tu, uomo, figlio di un uomo, con le tue parole non abbia a
macchiarti di una colpa nei confronti di un eroe, figlio di Zeus. Omero, infatti, parlando di Creta e di
come in essa vi fossero molti uomini e novanta città, a queste ne aggiunge un’altra e dice
[= Hom. Od. 19, 178-179]:
La grande città di Cnosso, dove Minosse,
amico intimo del grande Zeus, regnò nove anni.

TESTO
Ἔστιν οὖν τοῦτο Ὁμήρου ἐγκώμιον εἰς Μίνων διὰ βραχέων εἰρημένον, οἷον οὐδ᾽ εἰς ἕνα
τῶν ἡρώων ἐποίησεν Ὅμηρος. Ὅτι μὲν γὰρ ὁ Ζεὺς σοφιστής ἐστιν καὶ ἡ τέχνη αὕτη
παγκάλη ἐστί, πολλαχοῦ καὶ ἄλλοθι δηλοῖ, ἀτὰρ καὶ ἐνταῦθα. Lέγει γὰρ τὸν Μίνων
συγγίγνεσθαι ἐνάτῳ ἔτει τῷ Διὶ ἐν λόγοις καὶ φοιτᾶν παιδευθησόμενον ὡς ὑπὸ σοφιστοῦ
ὄντος τοῦ Διός. Ὅτι οὖν τοῦτο τὸ γέρας οὐκ ἔστιν ὅτῳ ἀπένειμεν Ὅμηρος τῶν ἡρώων,
ὑπὸ Διὸς πεπαιδεῦσθαι, ἄλλῳ ἢ Μίνῳ, τοῦτ᾽ ἔστιν ἔπαινος θαυμαστός. Kαὶ Ὀδυσσείας
ἐν Νεκυίᾳ δικάζοντα χρυσοῦν σκῆπτρον ἔχοντα πεποίηκε τὸν Μίνων, οὐ τὸν
Ῥαδάμανθυν: Ῥαδάμανθυν δὲ οὔτ᾽ ἐνταῦθα δικάζοντα πεποίηκεν οὔτε συγγιγνόμενον τῷ
Διὶ οὐδαμοῦ. Dιὰ ταῦτά φημ᾽ ἐγὼ Μίνων ἁπάντων μάλιστα ὑπὸ Ὁμήρου ἐγκεκωμιάσθαι.
Tὸ γὰρ Διὸς ὄντα παῖδα μόνον ὑπὸ Διὸς πεπαιδεῦσθαι οὐκ ἔχει ὑπερβολὴν ἐπαίνου −
POST-TESTO
τοῦτο γὰρ σημαίνει τὸ ἔπος τὸ
ἐννέωρος βασίλευε Διὸς μεγάλου ὀαριστής,
συνουσιαστὴν τοῦ Διὸς εἶναι τὸν Μίνων. Oἱ γὰρ ὄαροι λόγοι εἰσίν, καὶ ὀαριστὴς
συνουσιαστής ἐστιν ἐν λόγοις − ἐφοίτα οὖν δι᾽ ἐνάτου ἔτους εἰς τὸ τοῦ Διὸς ἄντρον ὁ
Μίνως, τὰ μὲν μαθησόμενος, τὰ δὲ ἀποδειξόμενος ἃ τῇ προτέρᾳ ἐννεετηρίδι ἐμεμαθήκει
παρὰ τοῦ Διός.

E il verso
regnò nove anni, intimo confidente di Zeus
significa proprio che Minosse era intimo di Zeus. Gli oaroi sono infatti i discorsi e l’oaristés è colui
che è ammesso a condividere i discorsi. Dunque Minosse si recava ogni nove anni nell’antro di
Zeus, vuoi per apprendere da Zeus, vuoi per dare dimostrazione sulle cose che aveva imparato nei
precedenti nove anni.

Ecco i quesiti a cui gli studenti sono stati chiamati a rispondere:

SECONDA PARTE: tre quesiti, a risposta aperta, relativi alla comprensione e interpretazione del
brano, all’analisi linguistica, stilistica ed eventualmente retorica, all’approfondimento e alla
riflessione personale. Il limite massimo di estensione è di 10/12 righe di foglio protocollo. Il candidato
può altresì rispondere con uno scritto unitario, autonomamente organizzato nella forma del
commento al testo, purché siano contenute al suo interno le risposte ai quesiti richiesti, non
superando le 30/36 righe di foglio protocollo.
1) Comprensione / interpretazione
Il candidato riassuma le argomentazioni di Socrate, evidenziando in particolare l’uso che egli fa
delle citazioni omeriche.
2) Analisi linguistica e/o stilistica
Il candidato metta in evidenza i termini chiave del pensiero filosofico e/o pedagogico presenti nel
testo, e il loro valore per il ragionamento complessivo.
3) Approfondimento e riflessioni personali
Minosse è esaltato usando come argomento principale la sua frequentazione di Zeus e la
relazione amicale da lui instaurata con il dio. Vivere a fianco di persone egregie e, più in generale,
la socializzazione con chi riteniamo degno della nostra stima accende l’animo a forti cose. Il
candidato illustri il concetto attraverso altri esempi, incontrati nel percorso di studio o mediante
approfondimenti personali.

Ecco le foto delle tracce:

Minosse o della Legge di Platone: la traduzione

Il testo di Platone scelto per la seconda prova è tratto dall’opera “Minosse o della legge”, uno spunto di riflessione sui concetti di giustizia e legalità, con il filosofo che fa un dialogo fittizio proprio con Minosse, il mitologico re di Creta. Ecco la traduzione:

È perciò questa la lode di Omero a Minosse fatta di poche parole, ma mai rivolta a nessun altro dei suoi eroi. In più passaggi della sua opera come risulta lampante qui che per Omero Zeus è un dio sapiente e che la sapienza è un’arte bellissima. Il poeta dice anche che Minosse ogni nove anni parlava con Zeus e lo frequentava per essere educato, in quanto Zeus è il vero sapiente. Che quindi Omero non attribuisca a nessuno degli eroi, se non a Minosse, il privilegio di essere educato da Zeus costituisce già di per sé una lode meravigliosa. Inoltre nell’Odissea, nel passo della discesa agli Inferi, Omero ha rappresentato nelle vesti di giudice con lo scettro d’oro Minosse e non Radamante; in nessun modo Radamante riveste in questo caso la funzione di giudiceo di intimo di Zeus. Perciò io dico che tra tutti Omero ha lodato nello specifico Minosse. Non esiste infatti lode più grande dell’essere detto il solo figlio di Zeus ad essere stato educato da Zeus.

La filosofia di Platone

Platone ha un grande interesse per la politica, inoltre è un discepolo di Socrate ed in quanto tale non dovrebbe scrivere niente. A dispetto del maestro, invece, Platone ha scritto tanto come dialoghi con personaggi che raccontano la loro filosofia. Per non tradire il maestro, concepisce lo scrivere come una trascrizione del dialogo, perciò di quello che si è dato, in cui sono presenti teorie sia sue, sia avversarie (per dimostrarne la falsità).

Tutte le opere di Platone pervenute sono già state raccolte e ordinate da antichi grammatici, in Nove Tetralogie, ossia in nove gruppi di quattro sulla base degli argomenti trattati. Leggi anche:

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