Insegnanti, medici e ingegneri, ma anche specialisti in ambito gestionale, commerciale e bancario: ecco le professioni più richieste nei prossimi anni secondo una recente indagine.
Il panorama occupazionale italiano si prepara a un periodo di significativa evoluzione e dinamismo, come evidenziato nel recente report di Unioncamere e del Ministero del Lavoro, intitolato “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine”, focalizzato sul periodo compreso tra il 2024 e il 2028. Il report offre uno sguardo approfondito sulle tendenze del mercato del lavoro italiano, sottolineando l’importanza di sapersi adattare alla sempre più alta richiesta di specializzazione per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità che il futuro offre.
Crescita del mercato del lavoro e focus sulle competenze
Il report stima un fabbisogno di lavoratori compreso tra 3,1 e 3,6 milioni, stima che dipenderà dall’andamento dell’economia e che sarà più o meno favorevole in base alla crescita del Pil. Dall’indagine emergono poi una richiesta sempre più alta di professionisti tecnici e specializzati e un decremento per gli operai non qualificati; in particolare, si prevede che insegnanti, medici e ingegneri saranno tra i profili più ricercati, insieme a specialisti in ambito gestionale, commerciale e bancario. Anche i profili intermedi, dagli impiegati agli addetti a professioni commerciali e dei servizi, continueranno ad essere richiesti e rappresenteranno circa un terzo del fabbisogno complessivo.
La domanda di docenti nel settore dell’istruzione
Il settore dell’istruzione sarà particolarmente attivo nella ricerca di nuovi insegnanti, sia nelle scuole pubbliche che private. Si stima che saranno necessari 139-147mila insegnanti nella scuola pre-primaria e primaria, e ulteriori 112-119mila nella scuola secondaria. Questa richiesta si traduce in un tasso di fabbisogno annuo del 5,3-5,6% per i docenti della scuola primaria e pre-primaria, e del 4,5-4,8% per quelli della scuola secondaria.
Professioni tecniche e specializzate in continua crescita
Le professioni tecniche e altamente specializzate saranno al centro della crescita occupazionale nei prossimi cinque anni. Gli ingegneri, con un fabbisogno stimato tra 46-56mila unità, e i medici, con circa 50mila unità, saranno tra i profili più richiesti, ma anche gli specialisti in scienze gestionali, commerciali e bancarie avranno una forte richiesta sul mercato del lavoro, con un fabbisogno di 98-107mila unità.
Specializzazione chiave per gli operai
Per gli operai, la specializzazione sarà fondamentale. Il settore delle costruzioni avrà bisogno di circa 154-170mila lavoratori, mentre le industrie metalmeccaniche cercheranno meccanici, montatori, riparatori e manutentori, con una richiesta di 45-53mila unità; seguono poi fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica, ma con una richiesta più modesta, di circa 23-27mila unità.
L’impatto dei pensionamenti e la distribuzione territoriale
La maggior parte del fabbisogno di lavoratori si concentrerà nel settore privato (61%), seguito dal pubblico (22%) e dagli indipendenti (17%). I futuri pensionamenti avranno un impatto determinante sulla domanda di nuove figure professionali, soprattutto nel settore pubblico e tra gli indipendenti. A livello territoriale, il Sud e le Isole presenteranno la maggiore richiesta di lavoratori, con circa 1,1 milioni di unità necessarie nei prossimi cinque anni, pari al 30,4% del totale.