La paura sbagliata: l'appello di prof Schettini

La paura sbagliata: l'appello di prof Schettini

Vincenzo Schettini, il celebre professore di fisica, sta percorrendo l'Italia con Confartigianato per avvicinare i giovani al mondo dell'artigianato.
La paura sbagliata: l'appello di prof Schettini

Vincenzo Schettini, il celebre professore di fisica diventato fenomeno del web, sta percorrendo l’Italia insieme a Confartigianato per un importante progetto sociale. “L’artigianato che ci piace” nasce con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni al mondo dell’artigianato, mostrando loro concrete possibilità e sbocchi lavorativi in questo settore.

Durante questi incontri, il prof non si limita a condividere nozioni teoriche, ma trasmette un messaggio di riscoperta della manualità e dell’importanza del “fare” come opportunità di crescita personale e professionale.

Il 4 marzo, il Teatro A del Centro multimediale di Terni ha ospitato una delle tappe di questo viaggio educativo, durante il quale Schettini ha sottolineato come sia fondamentale per i giovani esplorare la dimensione pratica e creativa dell’apprendimento, elemento sempre più trascurato nella formazione contemporanea.

L’appello ai genitori

“Non abbiate paura di far sbucciare le ginocchia ai vostri figli” è il messaggio che Vincenzo Schettini rivolge ai genitori durante gli incontri del progetto “L’artigianato che ci piace”. Il prof evidenzia come l’atteggiamento iperprotettivo di molti genitori moderni impedisca ai ragazzi di sperimentare e imparare dai propri errori. Questa protezione eccessiva, secondo Schettini, limita la capacità dei giovani di “imparare a cadere e a mettersi il cerotto”.

In passato, ricorda il docente, i giovani dopo la scuola frequentavano botteghe e cantieri, acquisendo competenze pratiche fondamentali. “Prima i giovani andavano nei cantieri a vedere come si lavorava, andavano nelle botteghe”, sottolinea Schettini. Queste esperienze insegnavano ai ragazzi che “una cosa te la devi conquistare, che la devi creare con sacrificio e che molto spesso fallisci”.

Oggi invece, le limitazioni legali e la paura dei genitori ostacolano questa forma di apprendimento esperienziale, privando i giovani della possibilità di confrontarsi con piccole difficoltà quotidiane che contribuiscono alla loro crescita e maturazione.

Incoraggiamento ai giovani

“Ragazzi, fate cose”, è il messaggio centrale di prof Schettini ai giovani.

Il docente li invita a sperimentare attivamente, sottolineando come il digitale offra opportunità uniche: “Provate a vedere sui social cosa stanno facendo i giovani artigiani e che rivoluzione stanno creando attraverso il digitale”.

Secondo Schettini, è fondamentale mettersi alla prova, viaggiare e imparare. L’esperienza pratica è il vero motore della passione: “Senza fare cose è difficile appassionarsi”.

Esempi pratici e impatto sociale

Il percorso professionale, secondo Schettini, può iniziare anche con piccoli gesti creativi come “i braccialetti da regalare alla zia”. Questi semplici inizi possono evolvere in progetti imprenditoriali strutturati, portando i giovani a “aprire una start up e cominciare un loro percorso di impresa”.

Attraverso queste esperienze pratiche, i ragazzi “iniziano a capire cosa vuol dire guadagnare e pagare le tasse”, competenze fondamentali da acquisire il prima possibile.

Il professore sfata anche il mito che “i ragazzi non hanno voglia di lavorare”, definendolo semplicemente “un luogo comune”. La verità, sostiene, è che “i giovani hanno voglia di lavorare”, ma necessitano di prospettive concrete e modelli ispiratori.

Particolarmente significativo è l’esempio di chi, pur avendo una “laurea in fisica”, sceglie di operare “nel mondo delle costruzioni”, dimostrando come percorsi formativi apparentemente distanti possano convergere in progetti professionali innovativi. Attraverso questi esempi, Schettini invita a guardare positivamente alle opportunità offerte dal digitale e a sfruttarle per scoprire nuovi modelli e ispirazioni professionali.

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