Profili social: come avere un profilo a prova di social recruiting

Profili social: come avere un profilo a prova di social recruiting

Profili social: come avere un profilo a prova di social recruiting

Che i profili social siano diventati a tutti gli effetti uno strumento di social recruiting è un dato di fatto: tanto vale sapere come curarli al meglio per farli risultare interessanti agli occhi delle aziende. Già, perché la tua candidatura può passare anche attraverso Facebook o Instagram, devi esserne consapevole.

Ovviamente non devi cambiare personalità per questo: non è necessario eliminare le foto divertenti o qualche stato sarcastico che hai scritto. Ma è chiaro che se il tuo obiettivo è quello di farti notare, non può ridursi solo a quello.

Come fare? Ecco le dritte utili per avere dei profili social a prova di social recrutiting.

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Profili social a prova di social recruiting, consigli utili

  • Non è detto che nel tuo profilo non possa trovare spazio la leggerezza. Sì, a divertimento, eventi e viaggi, purché la tua gallery non si esaurisca solo a serate in discoteca o giornate alla Spa.
  • Le foto dei viaggi, ad esempio, possono dirla lunga su chi sei e su quali sono i tuoi interessi. Possono far trasparire, ad esempio, come te la cavi con le lingue o come ti comporti in una situazione lontana dalla tua comfort zone.
  • Inaccettabili sono gli errori grammaticali, i toni aggressivi, le offese (gratuite), gli insulti, le manifestazioni di razzismo o contro la parità di genere. Sicuramente questi non sono fattori che possono far pendere l’ago della bilancia in tuo favore. Nì per le eventuali invettive politiche, che spesso e volentieri finiscono per diventare interminabili polemiche sterili.
  • Lo stesso discorso vale per l’uso di droghe o per l’alcool. Mostrarsi sfatti non è certamente un buon biglietto da visita. E non stiamo parlando della birra con gli amici al pub il venerdì sera o del bicchiere di vino sorseggiato in occasione della cena di anniversario con la tua dolce metà.
  • Parlare male dei precedenti datori di lavoro o dei vecchi colleghi pubblicamente: per quanto tu possa essere dalla parte della ragione, ai possibili reclutatori non piacerà leggerlo.
  • Le amicizie o i contatti, che dir si voglia, ricoprono anch’essi una parte importante. I reclutatori esaminano le tue “connessioni”, anche queste possono dire molto su di te, sugli ambienti che frequenti e le persone che fanno parte della tua cerchia.
  • Quanto detto fino ad ora non si traduce con l’assoluta assenza dal tuo profilo: c’è una bella differenza tra scrivere “a sproposito” e pensare a ciò che si condivide sui social. 
  • Molto di te dicono i tuoi post: quelli valutati positivamente sono i post creativi, dai quali emergono le tue buone capacità di comunicazione; i commenti ai post altrui dai quali emerge magari la tua conoscenza in un determinato ambito professionale e, ancora, la condivione di news relative al tuo settore lavorativo di interesse.

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