Smart working e telelavoro: differenze e normativa - StudentVille

Smart working e telelavoro: differenze e normativa

Smart working e telelavoro: differenze e normativa

Smart working e telelavoro: tutte le info

In quest’ultimo periodo avrete sentito parlare molto di smartworking e telelavoro, ma ne conoscete davvero il significato? Oggi vogliamo scoprire insieme a voi quali sono le differenze e la normativa che ne ha permesso l’attuazione; prima di scendere nello specifico, vi diciamo che l’ambito con cui abbiamo a che fare è quello del lavoro e, nello specifico, lavoro a distanza, lavoro da casa. Anche se sono simili per certi versi, tra queste due modalità sussistono delle differenze e noi oggi vogliamo analizzarle insieme a voi e scoprire qual è la normativa che li regola.

Smart working e telelavoro: le differenze

Il telelavoro può contare su un orario tradizionale, è più rigido ed in realtà è rappresentato solo da un cambiamento di luogo di lavoro. L’addetto lavora da casa, o comunque da un posto lontano dalla sede dell’azienda o dell’istituzione ,per quel che riguarda i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Lo smart working o lavoro agile include il lavoro da casa, ma anche dal proprio tradizionale posto di lavoro o da postazioni di cosiddetto “coworking”, ovvero edifici dove si svolgono in ambienti aperti attività di tipo completamente diverso l’una dall’altra, con l’utilizzo in comune però di spazi e tecnologie.

Smart working e telelavoro: la normativa

Dal punto di vista giuridico lo smart working fa la sua comparsa nell’ordinamento italiano con la legge 81 del 2017 che riguarda le misure di tutela per il lavoro autonomo non imprenditoriale e per l’incentivazione alla flessibilità di quello subordinato.  Ulteriori passi in questa direzione sono stati fatti con la Direttiva 3/2017 della legge Madia che ha fissato altri elementi stavolta però relativi alle pubbliche amministrazioni. Successivamente con la Legge di Bilancio n.145 del dicembre 2018 nel Jobs Act è stato inserito il comma 3-bis che stabilisce le priorità di richiesta e accesso a modalità di smart working per: lavoratrici al termine dei 3 anni del congedo di maternità e lavoratori con figli in condizioni di disabilità. La normativa che regola il telelavoro è l‘accordo interconfederale del 09.06.2004.

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