Hamilton bullizzato a scuola: dichiarazioni - StudentVille

Hamilton bullizzato a scuola: "Mi tiravano le banane addosso"

Hamilton ha raccontato di essere stato bullizzato a suola a causa del razzismo nei suoi confronti: ecco cosa ha detto!
Hamilton bullizzato a scuola:

Hamilton bullizzato a scuola: il racconto

Il bullismo è un tema ancora attuale a scuola e non solo. Anche il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton ha confessato di essere stato bullizzato da piccolo. Ora è uno dei volti più famosi della Formula 1, tuttavia quando era un ragazzo e viveva a Stevenage, nel sud-est dell’Inghilterra, ha subito abusi razziali. Lo ha dichiarato lui stesso attraverso il podcast On Purpose, pubblicato lo scorso lunedì. Sembra addirittura che alcuni compagni di classe gli abbiano lasciato addosso delle banane, inoltre sarebbe stato chiamato più volte “n-word” (ossia la parola ‘negro’).

Hamilton bullizzato a scuola: "Mi tiravano le banane addosso"

Hamilton bullizzato a scuola: le dichiarazioni

Una rivincita poi presa nel corso degli anni, visto che Hamilton è stato il primo pilota di colore a vincere il titolo: “Per me la scuola è stata la parte più traumatizzante e più difficile della mia vita. Ero già vittima di bullismo all’età di sei anni. In quella particolare scuola ero uno dei tre bambini di colore e solo ragazzi più grandi, più forti e prepotenti mi prendevano in giro per la maggior parte del tempo. E i continui colpi, le cose che ti vengono lanciate addosso, come le banane, o le persone che userebbero la parola ‘n’ in modo così rilassato. Le persone ti chiamano meticcio e non sanno dove ti trovi. Per me è stato difficile“, ha dichiarato.

Hamilton bullizzato a scuola: cos’è successo

La situazione non è migliorata alla scuola secondaria quando c’erano solo sei o sette ragazzi di colore su ben 1200 bambini. “Tre di noi venivano sempre messi fuori dall’ufficio del preside. Il preside se la prendeva con noi – e in particolare con me. Sentivo che il sistema era contro di me e stavo nuotando controcorrente. C’erano molte cose che ho soppresso. Non me la sentivo di andare a casa e dire ai miei genitori che questi ragazzi continuavano a chiamarmi con la parola ‘n’, o che oggi sono stata vittima di bullismo o picchiato a scuola, non volevo che mio padre pensasse che non ero forte”, ha concluso Hamilton.

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