Prof Schettini contro il registro elettronico: è una tragedia

Prof Schettini: il registro elettronico è una tragedia!

Secondo il prof il grosso problema del registro elettronico è che elimina la comunicazione diretta tra ragazzi e genitori.
Prof Schettini: il registro elettronico è una tragedia!

Il prof Vincenzo Schettini, noto per il suo format “La fisica che ci piace”, ha acceso un dibattito sulla digitalizzazione scolastica definendo il registro elettronico “una tragedia”. Durante un’intervista al PodCast, format condotto da Giacomo Poretti, il docente e divulgatore ha proposto un ritorno al diario cartaceo, evidenziando come la tecnologia stia privando i giovani di importanti opportunità di crescita personale. La sua posizione solleva interrogativi sul giusto equilibrio tra innovazione digitale e metodologie tradizionali nell’ambito educativo.

Critica al registro elettronico

Secondo il prof Schettini, il registro elettronico rappresenta una vera tragedia per gli studenti. La sua principale critica riguarda l’eliminazione della comunicazione diretta tra ragazzi e genitori. Quando l’insegnante inserisce un voto, questo arriva immediatamente ai genitori tramite notifica, privando gli studenti dell’opportunità di assumersi la responsabilità di comunicare personalmente i propri risultati.

“Non si ha più la possibilità di nascondere niente”, afferma Schettini, sottolineando come i giovani dovrebbero imparare ad affrontare i genitori, raccontando anche i propri insuccessi. Il docente evidenzia inoltre come questo strumento abbia causato nei ragazzi la perdita del “senso di organizzazione”, poiché “non scrivono più i compiti”. Un’attività apparentemente banale che in realtà è fondamentale per “attivare la propria mente” e sviluppare competenze organizzative essenziali per la crescita personale.

Proposta di investimento nella formazione docente

Secondo il prof Schettini, i fondi destinati alla scuola dovrebbero essere reindirizzati dalla tecnologia alla formazione degli insegnanti. “Abbiamo centinaia di migliaia di euro in ogni scuola che arrivano ogni anno, con i quali si comprano oggetti, schermi digitali, tutte cose che poi vengono usate al 2%”, spiega il fisico.

La sua idea rivoluzionaria consiste nell’investire nella “formazione esperienziale” dei docenti, permettendo loro di “girare il mondo per due settimane all’anno” per aggiornarsi. Schettini sottolinea come nelle scuole italiane esistano “competenze che vengono sfruttate allo 0,2%”, mentre una scuola virtuosa dovrebbe valorizzare il proprio corpo docente, composto da ingegneri, matematici, chimici e altri professionisti specializzati, offrendo esperienze formative personalizzate anziché corsi standardizzati sulla sicurezza o sulla privacy.

Implicazioni sulla formazione dei giovani

Il ritorno al diario cartaceo potrebbe rivelarsi cruciale per il benessere psicologico e lo sviluppo dei ragazzi. Scarabocchiare i compiti sul diario favorisce la memorizzazione e stimola connessioni neuronali che il registro elettronico non consente.

Inoltre, comunicare direttamente con i genitori riguardo ai propri voti rappresenta un momento fondamentale per la maturazione personale. Gli studenti, costretti ad affrontare le proprie responsabilità, svilupperebbero maggiore autonomia e capacità organizzativa. La perdita di queste opportunità formative rischia di creare generazioni meno preparate ad affrontare le difficoltà e i fallimenti della vita reale.

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