L’8 e 9 giugno 2024 gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su un importante referendum che propone di ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza italiana per i maggiorenni provenienti da paesi extra-UE. Il pedagogista Daniele Novara ha lanciato un appello a favore del ‘sì’, sottolineando il profondo valore educativo di questa consultazione.
Secondo l’esperto, la cittadinanza rappresenta “un’occasione straordinaria per garantire un senso di adesione profonda ai valori della comunità nazionale”. Particolarmente significativo è l’impatto sui più giovani: “È ciò che permette ai bambini e alle bambine di sentirsi parte integrante della collettività in cui vivono, imparano, sognano”.
Novara avverte che negare questa opportunità significa “spezzare quel senso di appartenenza” che si sviluppa attraverso la scuola, lo sport e la vita quotidiana, compromettendo un fondamentale percorso educativo verso l’inclusione sociale.
Il voto come atto di protezione della democrazia
Partecipare al referendum rappresenta un fondamentale atto civico che trasmette alle nuove generazioni l’importanza della democrazia partecipativa. “Votare a questo referendum è un atto pedagogico, civico e democratico”, sottolinea Novara, evidenziando come questo gesto comunichi ai giovani che “la democrazia vive della partecipazione e dell’inclusione”.
Il pedagogista esorta tutti a recarsi alle urne l’8 e 9 giugno, ricordandoci che la democrazia è “un bene prezioso e fragile” che necessita protezione costante.
Per la validità della consultazione sarà necessario raggiungere il quorum, ovvero la partecipazione di almeno la metà degli aventi diritto, come stabilito dall’articolo 75 della Costituzione. Un’importante novità di questa tornata referendaria riguarda gli elettori fuori sede, che per la prima volta potranno esprimere il proprio voto senza dover tornare nella città di residenza, ampliando così le possibilità di partecipazione democratica.
La normativa in discussione: cosa cambia per chi vuole diventare cittadino italiano
Il quesito referendario propone di abrogare l’attuale disposizione che impone ai cittadini extracomunitari di risiedere legalmente in Italia per dieci anni prima di poter richiedere la cittadinanza. La modifica prevede un ritorno al requisito precedente di cinque anni di permanenza regolare.
Questa proposta è uno dei cinque referendum abrogativi previsti per l’8 e 9 giugno 2024, insieme a quattro quesiti riguardanti il lavoro. Come stabilito dall’articolo 75 della Costituzione, affinché il risultato sia valido, sarà necessario raggiungere il quorum della metà più uno degli elettori.