Registro elettronico: utile davvero? opportunità e contraddizioni nella scuola italiana

Il Registro elettronico è utile davvero?

La Scuola Media 'Barsanti' ha sospeso l'uso del registro elettronico per ridurre la dipendenza degli studenti dagli smartphone durante lo studio.
Il Registro elettronico è utile davvero?

La Scuola Media “Barsanti” di Firenze ha sospeso l’utilizzo del registro elettronico per i compiti a casa. La decisione, presa dal Consiglio d’Istituto, mira a ridurre la dipendenza degli studenti dagli smartphone durante lo studio, contrastando l’interferenza negativa sulla concentrazione e sull’apprendimento.

Il paradosso digitale: quando la comodità diventa dipendenza

Con l’avvento del registro elettronico, gli studenti hanno abbandonato carta e penna nell’organizzazione del proprio studio. Questo solleva interrogativi sull’effettiva utilità della tecnologia per menti in formazione.

I giovani, privi di solide basi culturali, rischiano di essere dominati dagli strumenti digitali anziché padroneggiarli. È davvero formativo renderli dipendenti dalle multinazionali tecnologiche persino per conoscere i propri compiti?

La scrittura a penna: un potente alleato per lo sviluppo cerebrale

Scrivere a mano non è un semplice esercizio motorio, ma un’attività che coinvolge simultaneamente sistema nervoso, motorio e sensoriale. Gli studi scientifici confermano che questa pratica attiva vaste aree cerebrali che restano invece dormienti durante la digitazione su tastiera.

Quando un ragazzo impugna la penna, deve necessariamente mantenere vive immaginazione e intuizione, sviluppare capacità di astrazione e organizzare mentalmente le informazioni. La scrittura manuale costringe inoltre a mettersi nei panni del lettore, stimolando l’empatia comunicativa.

I bambini che apprendono a scrivere con carta e penna dimostrano di produrre più parole e di farlo più velocemente rispetto ai coetanei abituati esclusivamente agli strumenti digitali. La letteratura scientifica evidenzia come l’uso del tablet generi maggiore ansia e distrazione, effetto dell’eccessiva stimolazione sensoriale che questi dispositivi comportano.

Il gesto grafico tradizionale favorisce concentrazione, memoria a lungo termine e creatività – competenze fondamentali che la scrittura digitale non riesce a sviluppare con la stessa efficacia.

I rischi nascosti del digitale per studenti con disturbi dell’apprendimento

La pratica di indirizzare studenti con dislessia e disgrafia verso l’uso esclusivo di strumenti digitali si sta rivelando una strategia contraddittoria. Numerosi studi evidenziano come spesso questi disturbi siano correlati proprio all’eccessiva esposizione al digitale nei primi anni di vita.

Proporre il computer come soluzione primaria equivale a trattare un problema con lo stesso elemento che potrebbe averlo generato.

L’impiego del registro elettronico, insieme alla crescente digitalizzazione delle attività scolastiche, rischia di accentuare ulteriormente le difficoltà di concentrazione degli studenti più vulnerabili. L’attenzione, già compromessa in molti ragazzi, diventa ancor più labile quando viene frammentata tra diverse piattaforme digitali, riducendo la capacità di assimilare le informazioni durante le lezioni.

Molti alunni sembrano presenti fisicamente ma mentalmente assenti, incapaci di percepire persino la propria mancanza di comprensione.

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