Dal gennaio 2022, la Comunità di Sant’Egidio ha lanciato W la Scuola, un’iniziativa innovativa per contrastare la dispersione scolastica nelle aree urbane e periferiche italiane. Il progetto si propone di affrontare le difficoltà economiche e sociali che ostacolano la continuità educativa dei minori.
L’iniziativa si sviluppa attraverso tre direttrici principali: il supporto diretto alle istituzioni scolastiche per rafforzare la rete educativa, l’assistenza allo studio personalizzata per i minori segnalati e l’offerta di strumenti concreti per il sostegno alla genitorialità, coinvolgendo attivamente le famiglie nel percorso formativo.
Il sistema di segnalazione
La centrale operativa rappresenta il cuore pulsante del progetto, operativa cinque giorni a settimana per otto ore quotidiane. Dal 2022, questo sistema ha gestito quasi 3.000 segnalazioni, dimostrando l’urgenza del fenomeno e la necessità di interventi mirati.
L’organizzazione prevede un coordinatore affiancato da un team specializzato di operatori, uno sportello di accoglienza dedicato e un servizio telefonico attivo anche tramite WhatsApp. Completano l’offerta un indirizzo email specifico che garantisce accessibilità e tempestività nelle comunicazioni.
Questa struttura integrata consente un coordinamento efficace degli interventi sul territorio nazionale, assicurando una risposta rapida e personalizzata a ogni situazione di dispersione scolastica segnalata.
Il 98% degli studenti torna sui banchi: i numeri del successo
I risultati del progetto W la Scuola mostrano un impatto straordinario nella lotta contro l’abbandono scolastico. Dalle statistiche emerge che il 98% dei minori coinvolti ha ripreso regolarmente gli studi, un dato che testimonia l’efficacia dell’approccio integrato adottato dalla Comunità di Sant’Egidio.
La situazione di Roma rappresenta un caso emblematico: su circa 800 segnalazioni ricevute nella capitale, il 55% riguarda minori completamente non iscritti a scuola. Questo dato rivela l’entità del fenomeno nelle aree urbane, ma allo stesso tempo dimostra come un intervento tempestivo e coordinato possa trasformare una criticità diffusa in un’opportunità concreta di reinserimento nel percorso educativo.
Il facilitatore scolastico
Tra le innovazioni più significative del progetto spicca l’introduzione del facilitatore scolastico, una figura professionale creata appositamente per fungere da ponte tra famiglie, istituzioni scolastiche e comunità locali. Questo operatore specializzato lavora in stretta collaborazione con i mediatori interculturali per identificare le necessità educative e relazionali dei minori a rischio abbandono.
Il facilitatore non si limita agli interventi diretti, ma coordina anche attività di doposcuola e programmi di accompagnamento allo studio, coinvolgendo tanto le realtà formali quanto le iniziative informali presenti sul territorio.