Rete nazionale per l'educazione emotiva 2025-2028: il nuovo modello della scuola italiana

Rete nazionale per l'educazione emotiva 2025-2028: il nuovo modello della scuola italiana

Nasce la Rete Nazionale per l'Educazione Emotiva per affrontare fragilità emotive e bullismo nelle scuole italiane con un modello condiviso e stabile.
Rete nazionale per l'educazione emotiva 2025-2028: il nuovo modello della scuola italiana

Negli ultimi anni la scuola italiana ha registrato un aumento significativo delle fragilità emotive tra gli studenti: fenomeni come bullismo, cyberbullismo, disregolazione emotiva e difficoltà nella gestione dei conflitti hanno assunto proporzioni tali da richiedere una risposta sistemica e non episodica.

In questo scenario nasce la Rete Nazionale per l’Educazione Emotiva, attiva per il triennio 2025–2028, con l’obiettivo di dotare il sistema scolastico italiano di un modello condiviso per integrare l’educazione emotiva nei percorsi didattici e organizzativi. La Rete si configura come un’infrastruttura culturale stabile che fornisce formazione, ricerca e innovazione didattica, partendo dal presupposto che le competenze emotive e relazionali siano elementi indispensabili per la piena realizzazione dell’individuo e incidano direttamente sul clima scolastico, sulla motivazione e sull’apprendimento.

Le scuole fondatrici e la governance

L’Istituto Comprensivo 4 di Grosseto assume il ruolo di scuola capofila nazionale, sotto la direzione della dirigente Anna Maria Carbone. Al fianco dell’istituto toscano operano l’Istituto Comprensivo Carducci di Gaeta, guidato dalla dirigente Stefania Geremicca, e l’Istituto Comprensivo Don Milani di Aquileia, diretto da Stefano Zulini.

I tre istituti hanno costruito un’alleanza educativa finalizzata a coordinare formazione, ricerca e innovazione didattica su scala nazionale. La struttura è pensata per garantire continuità e stabilità nell’accompagnamento delle scuole aderenti durante l’intero triennio.

Le fragilità emotive a scuola: perché serve un cambio di paradigma

Negli ultimi anni gli istituti scolastici italiani registrano un aumento generalizzato di ansia e difficoltà di autoregolazione tra gli studenti. Bambini e adolescenti mostrano crescente fatica nel riconoscere e nominare le emozioni, nel gestire la frustrazione, nel tollerare l’attesa e nel recuperare dopo un conflitto.

Questa difficoltà si manifesta attraverso comportamenti oppositivi, cali motivazionali e tensioni relazionali sia tra pari sia con gli adulti. Gli episodi di bullismo e cyberbullismo hanno assunto proporzioni tali da richiedere risposte non più episodiche.

La gestione dell’errore diventa problematica, i conflitti ricorrenti minano la cooperazione, e l’incapacità di affrontare la frustrazione incide direttamente sull’apprendimento. Un bambino emotivamente sopraffatto non può apprendere, un ragazzo sotto tensione costante non riesce a concentrarsi.

Una didattica centrata esclusivamente sui contenuti, per quanto necessaria, non è più sufficiente per rispondere alle sfide del presente. Serve un approccio integrato che superi la separazione storica tra dimensione cognitiva ed emotiva, accompagnando lo sviluppo dell’identità, della consapevolezza di sé e dell’empatia come elementi indispensabili per la crescita della persona.

La missione operativa: formazione, ricerca e materiali

La Rete agisce su più livelli per garantire un modello educativo scientificamente fondato. Il primo riguarda la formazione continua rivolta a docenti e personale scolastico: corsi teorici, laboratori pratici, supervisioni, osservazioni condivise e attività di ricerca-azione permettono di sperimentare, riflettere e adattare strategie educative alle diverse situazioni.

La dimensione scientifica si rafforza grazie alla collaborazione con l’Università di Bolzano e l’Emotional Training Centre di Viterbo, diretto da Rosanna Schiralli e Ulisse Mariani. Queste partnership assicurano pratiche basate su evidenze, protocolli di valutazione e un dialogo costante tra ricerca e scuola.

La produzione di materiali didattici coinvolge il Gruppo Editoriale La Scuola, che fornisce strumenti aggiornati e coerenti con le metodologie dell’educazione emotiva.

La missione comprende inoltre azioni di diffusione culturale: convegni, seminari, pubblicazioni e comunità di pratiche coinvolgono scuole, famiglie ed enti pubblici. Come sottolinea la dirigente Anna Maria Carbone, «Educare alle emozioni significa educare alla vita. Le competenze emotive e relazionali sono la base per costruire cittadini responsabili, consapevoli e, auspicabilmente, felici».

L’implementazione nelle scuole: pratiche e relazioni

Per gli istituti che entrano nella Rete, il cambiamento investe l’intera organizzazione scolastica. La formazione diventa strumento per costruire un linguaggio comune: ogni scuola coinvolge almeno tre membri del personale ogni anno, creando così un nucleo interno capace di diffondere competenze e strategie tra i colleghi.

L’educazione emotiva si integra nella quotidianità didattica: gestione della classe, lavori di gruppo, valutazione formativa, gestione dell’errore e costruzione dell’autostima. Gli insegnanti acquisiscono strumenti per prevenire escalation conflittuali, facilitare la comunicazione e sviluppare empatia.

Anche le famiglie entrano in questo percorso attraverso incontri, laboratori e momenti di formazione dedicati. Il patto educativo si rafforza grazie a un terreno condiviso tra scuola e casa, riducendo conflitti e promuovendo collaborazione autentica. Il risultato è un clima scolastico più sereno, cooperativo e sicuro, dove il benessere diventa esito diretto di pratiche centrate sulla persona.

L’avvio 2026 e le adesioni aperte

Le attività della Rete inizieranno ufficialmente a gennaio 2026. Fino a quel momento, le scuole fondatrici lavoreranno alla definizione dei protocolli operativi, dei percorsi formativi e dei materiali didattici condivisi. L’adesione è aperta a tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado interessate a intraprendere questo percorso.

Martedì 9 dicembre alle ore 18 si terrà un webinar per illustrare finalità e modalità di adesione. La partecipazione è libera previa iscrizione tramite e-mail alla segreteria dell’Istituto Comprensivo 4 di Grosseto. Questo appuntamento inaugura una stagione di incontri pubblici che accompagnerà l’avvio ufficiale delle attività.

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti