«Non più docente di sostegno, ma docente per l’inclusione»: la Camera avvia l’esame della proposta di legge della Lega

«Non più docente di sostegno, ma docente per l’inclusione»: la Camera avvia l’esame della proposta di legge della Lega

La Commissione Cultura della Camera ha avviato l'esame di una proposta di legge che prevede la sostituzione della qualifica di "docente di sostegno".
«Non più docente di sostegno, ma docente per l’inclusione»: la Camera avvia l’esame della proposta di legge della Lega

La Commissione Cultura della Camera ha avviato l’esame di una proposta di legge della Lega che segna una svolta terminologica nel panorama educativo italiano. L’iniziativa prevede la sostituzione della qualifica di “docente di sostegno” con quella di “docente per l’inclusione”, allineandosi alle linee guida nazionali e alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Questa modifica risponde all’esigenza di superare una visione limitativa del ruolo docente, valorizzando invece la funzione pedagogica e formativa di questi professionisti nell’intero contesto scolastico.

Il cuore della proposta: inclusione a 360 gradi

Il testo della proposta di legge stabilisce che, a decorrere dall’entrata in vigore della norma, tutte le occorrenze della dicitura “docente di sostegno” saranno sostituite da “docente per l’inclusione” in ogni documento ufficiale e nell’ordinamento vigente.

L’obiettivo è quello di promuovere una cultura dell’inclusione più ampia e condivisa, riconoscendo il contributo dei docenti per l’inclusione come promotori di equità e pari opportunità all’interno del sistema educativo.

La proposta affida a un successivo decreto del Ministro dell’istruzione e del merito il compito di definire le modalità attuative, garantendo così un’applicazione uniforme della nuova terminologia e delle relative funzioni.

La strategia a costo zero della Lega

La proposta di legge presentata dalla Lega include una clausola di invarianza finanziaria che garantisce l’attuazione delle nuove disposizioni senza comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le scuole potranno quindi implementare il cambiamento utilizzando esclusivamente le risorse già disponibili nel sistema educativo.

L’iniziativa punta su un cambiamento culturale e lessicale piuttosto che su modifiche strutturali costose. Questa strategia permette di innovare l’approccio educativo mantenendo invariati i budget scolastici, concentrando gli sforzi sulla ridefinizione del ruolo pedagogico dei docenti per l’inclusione all’interno delle classi già esistenti.

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