Il rinnovo contratto in bilico: buoni pasto, smart working e trasparenza

Il rinnovo contratto docenti in bilico, tra buoni pasto e smart working

Le trattative per il rinnovo del contratto 2022/24 entrano nel vivo dopo l'incontro del 7 maggio tra Aran e sindacati. Si cerca un intervento politico per migliorare gli stipendi.
Il rinnovo contratto docenti in bilico, tra buoni pasto e smart working

Le trattative per il rinnovo del contratto docenti entrano nel vivo dopo l’incontro del 7 maggio tra Aran e sindacati rappresentativi. Gianna Fracassi, leader della Flc-Cgil, ha richiamato l’attenzione sullo stato degli stipendi nella scuola, questione sollevata anche dal presidente della Repubblica durante le celebrazioni del primo maggio.

I dipendenti scolastici rappresentano “un esempio vivente” della problematica retributiva nel pubblico impiego. La sindacalista ha sottolineato come sia necessario un intervento politico concreto, poiché con “la coperta corta” si rischia di “tagliare servizi e funzioni attuali” o addirittura “un pezzo della retribuzione tabellare”.

La mobilitazione sindacale, culminata in due scioperi, punta a ottenere non solo miglioramenti economici ma anche normativi, come evidenziato da Vito Carlo Castellana della Gilda degli insegnanti, che chiede un articolato contrattuale più semplice per garantire diritti uniformi.

Le richieste chiave dei sindacati tra buoni pasto e trasparenza finanziaria

I rappresentanti sindacali hanno formulato diverse richieste concrete durante l’incontro con l’Aran. Elvira Serafini dello Snals-Confsal ha posto l’accento sui buoni pasto e il lavoro agile, sottolineando come quest’ultimo necessiti di «una giusta copertura finanziaria». La leader ha anche richiamato l’attenzione sulla stabilizzazione del personale precario, definendola una questione di giustizia lavorativa.

Dalla Gilda degli Insegnanti, Vito Carlo Castellana ha evidenziato l’esigenza di «un articolato più semplice» che possa garantire diritti uniformi e un’unificazione dei vari contratti vigenti, facilitando così la rintracciabilità delle norme. Un punto cruciale riguarda la «maggiore trasparenza sulle risorse che arrivano nelle scuole», specialmente considerando i fondi Pnrr recentemente distribuiti.

Marcello Pacifico dell’Anief ha insistito sull’introduzione dei buoni pasto anche in smart working, già realtà in altre pubbliche amministrazioni, e sulla necessità di rivedere le relazioni sindacali tra firmatari e non firmatari del contratto. La richiesta comune è quella di evitare «discrezionalità eccessive» da parte dei dirigenti scolastici, portando in contrattazione materie attualmente oggetto di semplice confronto.

I tempi lunghi e le incognite del rinnovo

Le tempistiche per la chiusura dell’accordo rappresentano uno degli aspetti più critici della trattativa. Come confermato da Elvira Serafini, nonostante la necessità di “velocizzare gli incontri”, la firma non arriverà a breve termine, con l’obiettivo di finalizzare il rinnovo “entro il 2025”.

La complessità deriva dalle molteplici situazioni da risolvere e dall’insufficienza delle risorse economiche attualmente disponibili. Castellana ha sottolineato come le cifre discusse nei precedenti incontri non siano “sufficienti a recuperare l’inflazione del triennio” e non garantiscano potere d’acquisto al personale scolastico, che parte già da “posizioni di svantaggio rispetto al resto del pubblico impiego”.

L’articolato contrattuale necessita inoltre di una semplificazione che possa “garantire i diritti per tutti” e limitare le “discrezionalità eccessive da parte dei dirigenti scolastici”, rendendo più trasparente l’utilizzo dei fondi pubblici destinati alle istituzioni scolastiche.

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