Risparmio energetico a scuola: come tagliare i consumi - Studentville

Risparmio energetico a scuola: ecco come i presidi vogliono tagliare i consumi

A poche settimane dall'inizio della scuola si inizia a pensare al risparmio energetico in classe: i suggerimenti dei presidi su come tagliare i consumi.
Risparmio energetico a scuola: ecco come i presidi vogliono tagliare i consumi

Mentre i costi delle utenze energetiche continuano ad aumentare e sottraggono di fatto grosse somme ai budget scolastici, in vista dell’inizio del nuovo anno presidi ed esperti tentano di trovare una soluzione su come tagliare i consumi. L’energia, insieme all’acqua, è tra le principali voci di spesa, nonché una parte fondamentale dell’impatto ambientale delle scuole. Esistono, a questo proposito, diversi escamotage diretti a risparmiare denaro e, allo stesso tempo, a diventare più sostenibili. Di seguito quelli che si stanno attualmente vagliando.

Risparmio energetico a scuola come tagliare i consumi

Risparmio energetico a scuola

Se è vero che i metodi attraverso i quali poter in qualche modo tagliare i consumi sono tanti, è anche vero che le scuole potrebbero riscontrare delle difficoltà nella loro attuazione. Ad esempio, come afferma Mario Rusconi, Presidente di Anp ROMA, “il problema delle luci è che in molte scuole c’è un interruttore generale che controlla un intero piano o, a volte, un intero edificio: non si può, quindi, spegnere la luce in una singola aula o in una zona dell’edificio, con conseguente spreco di energia.”

Ma anche per ciò che riguarda l’accensione dei termosifoni: le scuole, in questo caso, non sono autonome. Gli orari di accensione degli impianti di riscaldamento vengono disposti dai singoli municipi. Potrebbe essere utile, in questo senso, instaurare un dialogo tra enti, al fine di trovare una soluzione comune che porti ad un taglio dei consumi. E, ovviamente, familiarizzare con l’idea di abbassare di un paio di gradi le temperature.

Come tagliare i consumi energetici

Della stessa opinione è la presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio Cristina Costarelli, la quale ha dichiarato:

“Gli istituti dovrebbero avere l’autonomia di poter accendere e spegnere le caldaie gestendo le singole classi: quella esposta al sole è ovviamente più calda di una in ombra. Inoltre a novembre potrebbe non esserci bisogno di accendere i riscaldamenti tutti i giorni, mentre ad aprile può fare ancora freddo. Dovremmo avere la facoltà di procedere con l’accensione modulare. Dove non serve, si spegne, proprio come facciamo nelle nostre case.”

Un altro suggerimento potrebbe riguardare il riscaldamento nelle aule dedicate ai corsi pomeridiani: qui i termosifoni dovrebbero essere spenti al mattino. O ancora, potrebbe essere utile anticipare alle 14 l’inizio delle lezioni pomeridiane, al fine di godere degli ambienti ancora caldi senza la necessità di dover tenere acceso l’impianto ininterrottamente. Infine, sostituire gli infissi di legno in favore di quelli nuovi potrebbe limitare la dispersione di calore.

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