Stop agli smartphone e ai tablet per gli under 14: la petizione

Stop agli smartphone per under 14: la petizione sfonda quota 100mila

Il dibattito sull'utilizzo precoce di smartphone e tablet tra i minori ha forse raggiunto un punto di svolta con l'iniziativa di Novara e Pellai.
Stop agli smartphone per under 14: la petizione sfonda quota 100mila

Il dibattito sull’utilizzo precoce di smartphone e tablet tra i minori ha raggiunto un punto di svolta significativo con la recente petizione promossa dal pedagogista Daniele Novara e dal medico psicoterapeuta Alberto Pellai. L’iniziativa “Stop smartphone e social sotto i 14 e 16 anni: ogni tecnologia ha il suo giusto tempo” ha superato le 100mila firme, segnando un importante traguardo nella sensibilizzazione su questo tema.

Il Consiglio Regionale delle Marche ha fatto da apripista, diventando la prima istituzione italiana a sottoscrivere ufficialmente la petizione durante un evento dedicato tenutosi ad Ancona il 27 e 28 febbraio. Questa presa di posizione rappresenta un passo fondamentale nel riconoscimento istituzionale dei rischi legati all’uso incontrollato dei dispositivi digitali tra i giovani.

Le richieste e le basi scientifiche

La petizione, che ha già raccolto quasi 100mila firme tra professionisti dell’educazione, artisti, magistrati e genitori, avanza due richieste fondamentali al Governo: impedire il possesso di smartphone personali prima dei 14 anni e vietare l’apertura di profili sui social media prima dei 16 anni. Queste richieste non nascono da una posizione contraria alla tecnologia, ma si basano su evidenze neuroscientifiche.

Gli studi dimostrano che il cervello dei minori è particolarmente vulnerabile all’ingaggio dopaminergico generato da social media e dispositivi digitali. Le ricerche hanno evidenziato come nelle scuole dove lo smartphone non è ammesso gli studenti mostrano migliori capacità di socializzazione e apprendimento.

È stato inoltre dimostrato che alcune aree cerebrali, cruciali per lo sviluppo cognitivo, non si sviluppano adeguatamente quando le esperienze che dovrebbero essere vissute nel mondo reale vengono trasferite in quello digitale.

I promotori dell’iniziativa sottolineano come l’uso precoce dei dispositivi digitali stia portando i giovani a rinunciare alle interazioni sociali dirette e al gioco fisico-sensoriale, elementi fondamentali per un corretto sviluppo psicofisico.

Prospettive future e impatto sulla regolamentazione digitale

La decisione del Consiglio Regionale delle Marche potrebbe rappresentare un punto di svolta nel dibattito nazionale sull’utilizzo dei dispositivi digitali tra i giovani. L’iniziativa si configura come un precedente importante che potrebbe ispirare altre regioni e istituzioni a intraprendere azioni simili per tutelare il benessere dei minori.

La regolamentazione proposta non mira a demonizzare la tecnologia, ma piuttosto a stabilire limiti appropriati per età. Come sottolineato da Novara, è fondamentale agire tempestivamente per prevenire gli effetti negativi sulla salute mentale e sullo sviluppo cognitivo dei giovani.

I promotori della petizione auspicano che il Parlamento e il Governo seguano l’esempio marchigiano, implementando normative nazionali che possano garantire una crescita più sana delle nuove generazioni. L’obiettivo finale resta quello di favorire esperienze concrete nel mondo reale, essenziali per lo sviluppo completo dei minori.

 

Foto copertina via Freepik

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