All’inizio della lezione di matematica, intorno alle 8:30 del mattino, uno studente quindicenne ha estratto dallo zaino una pistola. Davanti ai compagni di classe e all’insegnante, il ragazzo ha compiuto un gesto inaspettato: ha finto di caricare l’arma e l’ha puntata direttamente verso il volto del professore.
L’azione ha suscitato un silenzio immediato in aula. I presenti hanno assistito alla scena con crescente sbigottimento, incapaci inizialmente di comprendere se si trattasse di una provocazione o di un pericolo reale.
L’oggetto impugnato dallo studente appariva simile a un’arma vera, e solo in seguito è emersa la sua natura di giocattolo. Il contrasto tra l’apparenza dell’oggetto e la sua effettiva innocuità ha amplificato la tensione del momento. Il docente di matematica, destinatario del gesto intimidatorio, si è trovato in una situazione di estremo disagio, mentre gli studenti presenti hanno trattenuto il respiro in un’atmosfera di crescente inquietudine.
La segnalazione interna: il vicepresidente attiva la procedura e sequestra l’oggetto
Il docente di matematica ha reagito immediatamente all’episodio, riferendo l’accaduto al vicepresidente dell’istituto. Quest’ultimo ha valutato la situazione con tempestività, attivando la procedura di sicurezza prevista per simili circostanze.
La segnalazione alle forze dell’ordine è stata effettuata senza ritardi, mentre contestualmente il vicepresidente ha provveduto al sequestro dell’arma giocattolo. L’oggetto è stato ritirato e messo al sicuro, consentendo di avviare gli accertamenti necessari.
La prontezza della risposta interna ha permesso di circoscrivere l’episodio e di facilitare l’intervento successivo della Polizia di Stato. Il passaggio formale dalla segnalazione del professore alla decisione di contattare le autorità ha seguito i canali istituzionali, garantendo una gestione ordinata della situazione.
L’intervento della Polizia di Stato: identificazione e perquisizione dello studente
Sul posto sono giunte diverse pattuglie della Polizia di Stato, allertate dal vicepresidente dell’istituto. Gli agenti hanno immediatamente proceduto all’identificazione del quindicenne coinvolto nell’episodio, avviando i controlli di sicurezza previsti dal protocollo operativo.
La perquisizione dello studente è stata condotta con accuratezza per verificare l’eventuale presenza di altri oggetti potenzialmente pericolosi. Gli accertamenti hanno dato esito negativo: nessun altro strumento è stato rinvenuto in possesso del ragazzo.
L’esame dell’oggetto sequestrato ha confermato definitivamente quanto già emerso nel corso della segnalazione interna: si trattava di un’arma giocattolo, priva di qualsiasi capacità offensiva reale. Questa verifica ha concluso la fase degli accertamenti immediati da parte delle forze dell’ordine.