Personaggi Promessi Sposi: confronto tra Don Abbondio e Fra Cristoforo

Confronto fra don Abbondio e fra Cristoforo: analisi dei due personaggi dei Promessi Sposi e comparazione fra la psicologia dei personaggi.

PERSONAGGI PROMESSI SPOSI: CONFRONTO TRA DON ABBONDIO E FRA CRISTOFORO

Sono molti gli approfondimenti riguardanti i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni che meritano attenzione, tra questi il confronto tra due personaggi dei Promessi Sposi molto famosi, don Abbondio, il parroco del paese da cui provengono Renzo e Lucia, e Fra Cristoforo, confessore e amico fidato della ragazza.
Per questo abbiamo ritenuto essenziale metterli a confronto per segnalare analogie e differenze e per fornire un quadro esaustivo dei personaggi che rappresentano due modi opposti di essere religiosi.

Se hai bisogno di rinfrescarti le idee, ecco tutto per studiare i Promessi Sposi: Promessi Sposi: riassunto, analisi e temi svolti

Promessi Sposi: confronto fra Don Abbondio e Fra Cristoforo

(Foto: Ed: SEI)

CONFRONTO DON ABBONDIO E FRA CRISTOFORO

Nel romanzo, Manzoni introduce quattro importanti ecclesiastici: don Abbondio, il cardinale Federigo Borromeo, Padre Cristoforo e la Monaca di Monza. Diversa è la loro levatura morale, a significare la differenza tra chi sente la vocazione e chi no. Ciò è evidente nel confronto tra don Abbondio e padre Cristoforo. Vediamolo insieme analizzando prima singolarmente questi due personaggi fondamentali de I Promessi Sposi.

PERSONAGGI PROMESSI SPOSI: DON ABBONDIO

Don Abbondio è il curato (parroco) del villaggio; uomo non molto istruito (famosa la sua domanda “Carneade, chi era costui?”), è pavido fino a sembrare comico.
Ha scelto la carriera ecclesiastica solo per convenienza.

Quando si trova di fronte a un problema di coscienza, la sua paura diviene una colpa. Viene avvicinato minacciosamente dai bravi di don Rodrigo, che gli intimano di non celebrare il matrimonio tra i suoi parrocchiani Renzo e Lucia. Tale è il terrore che non solo cede, ma diviene di fatto complice della malvagità, mentendo a Renzo. Ancora peggio: fa uso della sua poca cultura per imporsi, parlando latino, sul povero giovane ial quale, per costringerlo a rivelargli la verità dei fatti, non resta che spaventarlo a sua volta. È poi ancora il terrore a dominarlo quando sfugge al tentativo di matrimonio clandestino.
Compare tra i parroci convenuti per la visita pastorale del cardinale Federigo, quando questi converte l’Innominato, uomo che lo spaventa ma presso cui, durante il saccheggio, troverà comunque rifugio dimostrando ancora una volta la sua pavidità. Sarà l'unico degli ospiti del castello a non collaborare.
Saputa la storia del matrimonio, il Cardinale Borromeo lo rimprovera aspramente in un passo del romanzo in cui la levatura morale di questi due personaggi de I Promessi Sposi compare chiaramente.
Solo dopo la morte di don Rodrigo si deciderà a celebrare le nozze. All’erede, un nobile di animo buono, chiederà, ottenendolo, un rimborso per i due sposi per via dei patimenti subiti.
Don Abbondio, dunque, è un uomo timoroso, ma forse nessuno se ne sarebbe accorto, se non si fosse trovato di fronte al problema del matrimonio tra Renzo e Lucia. La sua giustificazione è: “Uno il coraggio non può darselo”.

Per un ulteriore approfondimento, leggi: Personaggi Promessi Sposi: Don Abbondio

PERSONAGGI PROMESSI SPOSI: FRA CRISTOFORO

Tutt’altra indole, padre Cristoforo, la cui vicenda umana è anche specchio dei tempi. A lui, cappuccino del vicino convento, si rivolgono Agnese e Lucia per consiglio e aiuto.

Il Manzoni narra la sua vita e ci permette di conoscerlo più da vicino. Figlio di un ricco mercante e chiamato Ludovico, era stato educato da cavaliere, mettendosi in conflitto con nobili e prepotenti. Un giorno ebbe uno scontro con un cavaliere per questioni d’onore, e lo affrontò in duello. Nella mischia morì un suo servo, e Ludovico lo vendicò uccidendo il cavaliere. Pentito, trovò rifugio in un convento di Cappuccini, decise di espiare vestendo l’abito, e prese il nome del suo servo caduto, Cristoforo. Per prima cosa, chiese perdono al fratello dell’ucciso, e lo ottenne.
Ormai frate, Cristoforo mantiene lo stesso carattere coraggioso, ma solo nell’ambito della sua regola monastica. Si pone al servizio dei due promessi, e tenta di convincere don Rodrigo a cambiare atteggiamento. Di fronte alla sua ostinazione, mostra fierezza e sdegno morale.
Apprende del progetto di rapire Lucia, e la mette in guardia. Dopo la “notte degli imbrogli” affida Renzo ai Cappuccini di Milano, e Lucia alla monaca di Monza.
Don Rodrigo, per liberarsi di lui, si rivolge al conte zio, un politicante, che ne discute con il padre provinciale dell’Ordine. Per evitare altre complicazioni, questi trasferisce Cristoforo a Rimini.
Cristoforo tornerà nel romanzo come infermiere degli appestati nel Lazzaretto di Milano. Qui troverà don Rodrigo morente e costringerà Renzo a perdonarlo. Sempre nel Lazzaretto, scioglierà Lucia dal voto di castità fatto quando era prigioniera dell’innominato. Ammalato, si preparerà a sua volta alla morte.

DON ABBONDIO E FRA CRISTOFORO DUE MODI OPPOSTI DI ESSERE RELIGIOSI

Vediamo ora nel dettaglio le analogie e le differenze tra questi due personaggi de I Promessi Sposi.

La figura morale di padre Cristoforo è solida e lineare come la sua vocazione, anche se quest'ultima è comparsa in modo drammatico. Vero frate, si comporta con coerenza in ogni suo gesto, mettendo il coraggio al servizio dei deboli.
Don Abbondio, spinto dalla paura, si schiera dalla parte degli oppressori e si nasconde dietro il suo timore di agire.
Perisno la loro vocazione è in contrasto: è una scelta per Padre Cristoforo, mentre per Don Abbondio non è una vera e propria decisione mossa dalla fede.

PERSONAGGI PROMESSI SPOSI

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