Ramadan: significato e perché si celebra - StudentVille

Ramadan: significato e perché si celebra

Ramadan: cosa significa e quando si celebra

Secondo la tradizione islamica, il Ramadan è il nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano e può durare dai 29 ai 30 giorni. Il calendario lunare, differentemente da quello solare, è composto da 354 o 355 giorni quindi il nono mese cade in un momento diverso rispetto alle nostre stagioni andando a retrocedere man mano. Ad esempio nell’anno corrente il Ramadan è cominciato il 5 Maggio e terminerà il 3 Giugno. Seguendo i precetti della religione islamica, l’intero mese deve essere dedicato al digiuno, alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina.

Leggi anche:

Ramadan: perchè si celebra un mese di digiuno

Il Ramadan è il mese in cui si pratica il digiuno in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto che recita così: “È nel mese di Ramadàn che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione. Chi di voi ne testimoni [l’inizio] digiuni. E chiunque è malato o in viaggio assolva [in seguito] altrettanti giorni“. Per questo motivo i musulmani, durante l’intero nono mese dell’anno lunare, devono astenersi dal consumo di cibi e bevande, dal fumare e dalla pratica di attività sessuali nell’arco di tempo che va dall’alba al tramonto. C’è da ricordare che il digiuno è il quarto dei Cinque Pilastri dell’Islam: gli altri sono la professione di fede, la recita quotidiana delle cinque preghiere, l’elargizione delle elemosine e il compimento, almeno una volta nella vita, del pellegrinaggio a La Mecca. Chi non dovesse rispettare uno di questi precetti può essere accusato di apostasia e quindi escluso dalla religione islamica. Gli unici ad essere esonerati dal mese di digiuno sono le donne in gravidanza o in allattamento, gli uomini in età molto avanzata, i diabetici o i malati terminali.

Leggi anche:

Ramadan: le tradizioni differenti

Durante il Ramadan i cibi e le bevande possono essere assimilati prima dell’alba e dopo il tramonto in due pasti specifici. Ogni Paese islamico ha, però, delle differenze rispetto ai cibi che tradizionalmente possono essere serviti durante il nono mese lunare: ad esempio in Tunisia, Algeria e Marocco viene preparato un cous-cous soltanto con l’agnello e l’uvetta; in Siria e in Giordania invece si preparano i ‘katai’, dolci con ripieno di cocco, nocciole tritate e zucchero.

  • Tesine

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti