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Xilografia: significato e procedimento

Il significato di xilografia: scopriamo insieme la spiegazione del termine e il procedimento utilizzato per questa particolare tecnica di stampa.

Cos’è la xilografia? Scopriamo cosa si nasconde dietro tale misterioso termine di origine greca che indica una particolare tecnica artistica.

Xilografia: etimologia e significato

Con il termine xilografia (dal greco xylographêin; composto di ‘xilo’ e -‘grafia’; letteralmente ‘scrivere su legno’) si definisce una particolare tecnica di stampa in cui la matrice è costituita da una tavoletta di legno sulla quale si intaglia l’immagine desiderata. Nello specifico, con xilografia si indica sia la matrice incisa nel legno, sia la stampa realizzata con tale tecnica.

Nota in Cina fin dal VI sec. a.C., questa tecnica d’incisione a rilievo su legno rappresenta il più antico procedimento di stampa. Veniva inizialmente utilizzato per riprodurre disegni e motivi decorativi su stoffe, quindi, con l’invenzione e la diffusione della carta, la xilografia conosce vasto sviluppo, iniziando a diffondersi anche in Europa, dove veniva utilizzata per la stampa dei tessuti, la produzione di immagini sacre, di carte da gioco e illustrazioni di vario genere. In Germania, Francia e Paesi Bassi, agli inizi del quattrocento  si assiste quindi alla produzione dei primi libri illustrati con la tecnica della xilografia.

Il libro xilografico, o “tabellare”, veniva stampato con una matrice ottenuta da blocchi in legno in cui sia il testo sia le illustrazioni erano incisi a mano, con ogni pagina stampata da un unico blocco. Il disegno sulla tavola veniva realizzato in rilievo, ciò significa che le parti che dovevano risultare bianche nella stampa venivano intagliate ed eliminate mediante appositi attrezzi (coltelli, sgorbie e bulino), lasciando invece in rilievo le parti che dovevano risultare nere.  Queste ultime venivano poi inchiostrate e poste a contatto con carta, tessuto o altro materiale, ed in seguito premute per mezzo di un torchio. Le varietà di legno maggiormente utilizzate per le matrici erano il bosso, il faggio, il pero e il sicomoro. I blocchi venivano inizialmente ricavati tagliando il legno lungo le venature, mentre in seguito si iniziò a tagliare i tronchi perpendicolarmente ad esse, ottenendo così una superficie più dura, che consentiva di realizzare disegni più dettagliati.

Con lo sviluppo della stampa a caratteri mobili, la xilografia diviene quindi una vera e propria forma d’arte, come testimoniato dai maestri tedeschi della prima metà del Cinquecento e, in seguito, dagli artisti liberty e dagli Espressionisti del gruppo Die Brücke, che realizzano in xilografia alcune delle loro opere più significative.

Xilografia giapponese, tecnica

Tecnica unica al mondo, la xilografia giapponese, a differenza di quella Occidentale (che prevede incisioni eseguite dall’artista direttamente sul legno) prevede(va) il concorso di più persone, ad ognuna delle quali era attribuito un compito: al pittore, ad esempio, spettava quello di realizzare il bozzetto. Vi era poi l’incisore, che incollava il bozzetto sulla tavoletta di legno e provvedeva all’intaglio. Allo stampatore spettava il compito di inchiostrare la matrice e realizzare degli esemplari in bianco e nero che venivano successivamente colorati dal pittore. Vi era, infine, la stampa.

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