Il pulmino giallo che attraversa i quartieri per raccogliere gli studenti rappresenta da decenni un simbolo della vita scolastica italiana. Questi mezzi di trasporto non sono semplici veicoli, ma luoghi di socializzazione dove nascono amicizie e si condividono esperienze che accompagnano i ricordi di molti studenti.
Tuttavia, la realtà attuale dipinge un quadro preoccupante: migliaia di famiglie si trovano costrette a organizzare autonomamente il trasporto dei propri figli verso scuola, affrontando difficoltà logistiche ed economiche significative.
L’inadeguatezza dei servizi di trasporto pubblico compromette l’accesso regolare all’istruzione, creando disparità territoriali che penalizzano soprattutto le aree periferiche e rurali del paese.
I dati del ministero svelano il collasso
I numeri ufficiali del ministero dell’Istruzione e del Merito dipingono un quadro allarmante per l’anno scolastico 2022/23. Su circa 42mila plessi scolastici distribuiti sul territorio nazionale, ben 19mila sedi risultano completamente sprovviste di scuolabus, lasciando migliaia di famiglie nell’impossibilità di garantire un trasporto sicuro ai propri figli.
La situazione peggiora drasticamente quando si analizza la copertura del trasporto pubblico: solo il 58% degli edifici scolastici è servito da mezzi urbani, mentre appena il 52% può contare su collegamenti interurbani.
Le ferrovie rappresentano il vero tallone d’Achille del sistema, raggiungendo meno del 10% delle scuole con stazioni nel raggio di 500 metri.
Le criticità nei trasporti pubblici
I trasporti pubblici per le scuole superiori rappresentano un nodo critico del sistema. Mentre per l’infanzia e la primaria esiste almeno l’obbligo comunale dello scuolabus, gli studenti delle superiori si trovano spesso abbandonati a se stessi.
Il trasporto pubblico urbano raggiunge appena il 58% degli edifici scolastici, lasciando scoperte migliaia di strutture. La situazione peggiora ulteriormente per i collegamenti interurbani, che servono solo il 52% delle sedi.
Le aree periferiche pagano il prezzo più alto di questa carenza infrastrutturale, costringendo famiglie intere a riorganizzare i propri orari.
Le difficoltà per gli alunni con disabilità
Il quadro si complica ulteriormente quando si analizza la situazione degli studenti con disabilità, per i quali il diritto all’istruzione passa necessariamente attraverso l’accessibilità ai mezzi di trasporto. I dati ministeriali rivelano una realtà preoccupante: oltre la metà degli alunni con disabilità non ha accesso a un servizio di trasporto dedicato e deve affidarsi ai mezzi di famiglia o rinunciare del tutto agli spostamenti autonomi.
Questa lacuna costringe molte famiglie a riorganizzare completamente la propria quotidianità, con genitori che devono assentarsi dal lavoro per garantire il trasporto dei figli a scuola.