Vita e filosofia di Bernardo - Studentville

Vita e filosofia di Bernardo

Pensiero e vita del filosofo Bernardo.

Il mondo delle scuole urbane non fa scomparire il mondo dei monasteri, anzi questi riprendono nuovo vigore nel XII sec. L’ apogeo dell’ abbazia benedettina di Cluny si era avuto con Ugo (1049-1109), che aveva rilanciato il programma di un ritorno alla semplicità  e alla purezza della vita apostolica. Nel 1089 viene fondato a Citeaux l’ ordine cistercense, che ripropone in tutto il suo rigore la regola di Benedetto: Lavoro manuale, studio e meditazione scandiscono la giornata del monaco. Qui si forma Bernardo. Di origine nobile, egli nasce nel 1090 presso Digione, in Borgogna. Studia dapprima presso i canonici a Chatillon-sur-Seine, imparando sopratutto a scrivere in buon latino e a conoscere i testi dei padri. Nel 112 entra a Citeaux, con un gruppo di parenti e amici, e l’ anno successivo prende l’ abito monastico. La sua salute delicata peggiora ed egli non può più compiere i duri lavori manuali nel monastero. L’ abate di Citeaux, Stefano Harding, decide di espandere l’ ordine come era successo con Cluny, così nel 1115 si costituisce Clairvaux (in italiano Chiaravalle) e Bernardo ne diventa abate, sino alla morte che avverrà  nel 1153. S’ intreccia in questi anni la sua amicizia con Guglielmo di Saint-Thierry, anch’ egli di nobile origineche nel 1121 diventa abate di Saint-Thierry nella diocesi di Reims, ma che poi, nel 1135, entrerà  in un monastero cistercense. Insieme essi condurranno le battaglie contro Abelardo, Guglielmo di Conches e Gilberto di Porretano, da essi sospettati di eresia. La fama di bernardo si diffonde anche fuori dalla Francia: nel 1133 egli si reca in Italia chiamato dal papa Innocenzo II, presso cui gode grande credito, nel 1135 va alla dieta di Bamberga epoi al concilio di Pisa, nel 1137/38 compie un viaggio in Italia. Nel 1139, Guglielmo di Sain-Thirry ò turbato dalla lettura della Teologia di Abelardo, prepara una lista di 13 errori e vi aggiunge una disputa contro Pietro Abelardo. Ancxhe Bernardo scrive un trattato contro Abelardo in forma di lettera a Innocenzo II, estremizzando le le posizioni del suo avversario. Questi redige una difesa e chiede all’ arcivescovo di Sens a di convocare Bernardo a un Concilio a Sens per il 1140. Bernardo, temendo una discussione pubblica con Abelardo, convince arcivescovi e vescovi ad adottare un’ altra procedura; propone una lista di 19 proposizioni eretiche, che ivescovi condannano, sulle quali Abelardo ò chiamato a pronunciarsi. L’ indomani Abelardo si presenta senza essere a conoscenza dell’ accaduto, si rende conto che non si tratta più di una contrversia, ma di un giudizio di eresia, risponde che farà  ricorso a Roma e si allontana. Con la nomina a papa di Eugenio III, già  monaco a Clairvaux, il prestigio di Bernardo raggiunge il culmine. Egli attacca anche il più famoso dei teologi parigini, Gilberto Porretano, che nel 1148 al concilio di Reims sonfessa un suo “libro” ed ò assolto dall’ accusa di ersia. Nel frattempo, Bernardo lotta anche contro i movimenti eretici popolari, che contestano la Chiesa gerarchica, i sacramenti e invitano alla povertà  e alla semplicità  evangelica. I catari (letteralmente i puri), in particolare, riprendono le dottrine dualistiche, che contrappongono bene e male, e rifiutano l’Antico Testamento, l’ incarnazione di Cristo e i sacramenti. L’ altro fronte sul quale Bernardo impegna la sua azione ò la crociata. Nel 1144 cade Odessa e l’ anno successivo il papa Eugenio bandisce una crociata, che sarà  la seconda; nel 1146 Bernardo predica a Vèzelay a favore di essa e poi continua la sua predicazione anche nelle Fiandre. Nell’ anno successivo le armate partono, ma ben presto la spedizione fallisce, Bernardo giustifica l’ insuccesso con la tesi che esso ò voluto da Dio per mettere i cristiani alla prova. Nel 1148 muore Guglielmo di Saint-Thierry: nel 1153 muore dapprima Eugenio e poi Bernardo stesso, che sarà  santificato e chiamato doctor mellifluus per la sua eloquenza. Gli scritti di Bernardo sono destinati sopratutto ai monaci, ma si diffondono presso la cristianità , incontrando grande successo e ponendosi come radicale baluardo contro la nuova cultura delle scuole cittadine, che rischia ai suoi occhi di smarrire il senso della sacralità  del mondo. Nell’ opera I gradi dell’ umioltà  e dell’ orgoglio, composta tra il 1120 e il 1124, Bernardo muove le sue armi critiche anche contro l’ arroganza e la rilassatezza dei costumi di Cluny. Nel 1124 il nuovo abate di Cluny, Pietro detto poi il Venerabile, gli rispondwe riaffermando il primato della carità  contro il formalismo del rispetto letterale della regola. La polemica continua con la risposta a Guglielmo di St. Thierry di Bernardo, che ò una satira contro il lusso cluniacense, ma alla fine Bernardo e Pietro si riappacificano. Altri scritti di Bernardo sono i Sermoni sul Cantico dei Cantici, il Dovere di amare Dio, ove si afferma che “la ragione ò Dio stesso, la misura ò amarlo senza misura”, La grazia e il libero arbitrio, composto verso il 1128, l’ Elogio della nuova cavalleria, composto fra il 1130 e il 1136, dedicato al nuovo ordine dei Templari, che si dedica alla protezione dei pellegrini e delle strade che conducono alla Terra Sanrta. Per Bernardo la società  cristiana ò una gerarchia provvidenziale di ordini laici, prelati e monaci; turbare questa gerarchia, per esempio pretendendo di appartenere a due ordini insieme come ha fatto Abelardo, significa scuotere l’ edificio della Chiesa. Bernardo rivendica la superiorità  dell’ esperienza monastica su ogni altra forma di vita, non solo dsei laici, ma anche dei prelati, che hanno le responsabilità  pastorali. Egli, inoltre, esclude la scuola dal chiostro monastico, ma l’ ammette presso le cattedrali, anche se ravvisa in Parigi “la nuova Babilonia”. E’ radicalmente contrario alla dialettica, fondata sulla curiosità , che ò i primo grado della superbia, anche se neppure egli rinuncia del tutto alla dialettica, se non altro per scopi polemici. Alla superbia dei nuovi maestri, egli contrappone l’ antica virtù monastica dell’ umiltà , il riconoscimento da parte dell’ uomo di essere nulla: la stessa conoscenza della verità  ò frutto di dell’ umiltà . Ciò che importa ò chiarire, non rendere certa (certificare) la fede, perchò la fede non ha bisogno di essere rafforzata dall’ esterno. Per Bernardo, Dio ò in primo luogo amore, caritas, e anche nell’ uomo l’ amore per Dio ò la disposizione necessaria per arrivare a conoscerlo. Egli distingue tre gradi crescenti dell’ amore da parte dell’ uomo: dall’ amore di sè all’ amore per Dio ma per amore di sè, sino all’ amore per Dio ma per Lui stesso. Con l’ amore di Dio si diventa degni di ricevere l’ iniziativa di Dio, che conduce l’ uomo a sè. Il grado più alto di questa ascesa mistica ò rappresentato dall’ estasi, nella quale l’ anima umana, dimenticando completamente il corpo, si unisce a Dio e completa così la sua vera natura. Non raggiungibile in vita, l’ estasi ò una vera e propria deificatio, un diventare Dio, far tutt’ uno con lui; Bernardo la paragona al fondersi della spada rovente nel fuoco o al dissolversi nel vino di una goccia d’ acqua, che prende il colore e il sapore del vino stesso.

  • Scolastica

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