Anni bisestili: significato, calcolo, quanti giorni hanno
Anni bisestili: significato, calcolo, quanti giorni hanno

Anni bisestili: significato, calcolo, quanti giorni hanno

Anno bisestile: ogni quanto è previsto

Un anno bisestile si verifica ogni 4 anni (quindi il prossimo anno bisestile sarà nel 2028). Nello specifico, si chiama anno bisestile l’anno solare che, invece di durare 365 giorni, ne presenta uno in più inserito nel mese di Febbraio che quindi conta 29 e non 28 giorni. 

Ciò deriva dal fatto che l’esatta durata dell’anno solare, ossia del tempo impiegato dalla Terra per fare un giro completo intorno al sole, è precisamente di 365 giorni e 6 ore. Per evitare lo slittamento delle stagioni, queste ore vengono accumulate e vanno a formare un giorno in più ogni quattro anni

Quindi, per rispondere rapidamente alla domanda “E quanti giorni ha un anno bisestile?” possiamo dire che ne ha ben 366. 

Anno bisestile: significato e origine

Cosa vuol dire anno bisestile? Quali sono le sue origini? Pare che questa pratica risalga al tempo degli Antichi Romani infatti Giulio Cesare nel 46 a.C già conosceva la durata esatta dell’anno solare. 

Ogni quattro anni nel suo calendario aveva fatto aggiungere un giorno in più subito dopo il 24 Febbraio, data che in latino si pronunciava “sexto die ante Calendas Martias”, ossia sei giorni prima delle Calende di Marzo. Il giorno in più fu chiamato “bis sexto die“, cioè “per la seconda volta il sesto giorno”, da cui è derivato il termine ‘”bisestile”. Ecco cosa significa anno bisestile, nel dettaglio.

Tuttavia la riforma del calendario giuliano introdotta da Cesare non calcolava correttamente la durata dell’anno solare, accumulando un ritardo di tre giorni ogni 400 anni. Questo errore rimase inosservato per circa 1500 anni fino al 1582, quando Papa Gregorio XIII notò che l’equinozio di primavera cadeva dieci giorni prima del previsto. 

Per correggere tale discrepanza, il 4 ottobre 1582 fu seguito direttamente dal 15 ottobre, eliminando dieci giorni. Inoltre, per evitare future discrepanze, fu deciso che solo gli anni secolari divisibili per 400 sarebbero stati bisestili. Questa riforma, nota come calendario gregoriano, mirava a mantenere l’allineamento del calendario con le stagioni. 

Calcolo dell’anno bisestile: come funziona

Vediamo come calcolare l’anno bisestile. Per quanto riguarda gli anni non secolari, basta considerare le ultime due cifre di ciascun anno e verificare se sono divisibili per quattro: ad esempio sono stati bisestili il 1996 e il 2016; quest’anno, 2024, è bisestile. Per quanto riguarda gli anni secolari, ovvero quelli che terminano con due zeri, bisogna invece dividere l’intera cifra non più per quattro ma per quattrocento: ad esempio non sono stati bisestili il 1800 e il 1900, mentre lo sono stati il 1600 e il 2000.

Chi nasce il 29 febbraio quando festeggia?

Le persone nate il 29 febbraio, una data che cade solo negli anni bisestili, circa ogni quattro anni, hanno un’opzione unica per festeggiare il loro compleanno. Nei tre anni su quattro in cui il 29 febbraio non esiste, queste persone tendono a festeggiare il loro compleanno il 28 febbraio o il 1° marzo. La scelta tra queste due date può dipendere da preferenze personali, tradizioni familiari o considerazioni pratiche.

Alcuni scelgono il 28 febbraio per mantenere il loro compleanno nel mese di febbraio, mentre altri preferiscono il 1° marzo per celebrare il giorno successivo al 28, seguendo la logica che il loro compleanno cade il giorno dopo il 28 febbraio negli anni non bisestili. La decisione è molto personale e può variare da persona a persona.

Anni bisestili: le credenze popolari

Purtroppo, i termini anno bisestile e sfortuna sono inseriti spesso nella stessa frase. La tradizione popolare ritiene infatti che gli anni bisestili siano forieri di sfortuna e vicende negative. Tale credenza è rafforzata da una serie di detti come “anno bisesto anno funesto e triste quello che gli viene appresso” oppure “anno bisesto tutte le cose van di traverso”. Non c’è nessuna spiegazione scientifica che confermi queste superstizioni se non il fatto che nell’Antica Roma Febbraio, che è più lungo negli anni bisestili, era il mese dedicato ai riti funebri e alla commemorazione dei defunti.

Leggi anche: Venerdì 13: perché porta sfortuna

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