Perché ci si innamora: spiegazione psicologica - StudentVille
Perché ci s’innamora: spiegazione psicologica

Perché ci s’innamora: spiegazione psicologica

Perché ci si innamora: la parola agli psicologi

Tutti almeno una volta nella vita si sono ritrovati a sentire le famose “farfalle nello stomaco” e il famoso “cuore all’impazzata”… Ma come avviene tutto questo? Ve lo siete mai chiesti? Perché ci s’innamora? E poi… perché proprio di lui o di lei? L’amore è al centro della storia dell’uomo sin dai tempi di Adamo ed Eva, è stato sempre la colonna portante di civiltà, guerre e pace. L’amore se è vero che acceca trasforma tutto e tante volte può sfociare in odio, ma altre volte fa cosi bene che migliora ogni singola giornata. Ma ora cerchiamo bene di capire come avviene innanzitutto la fase dell’innamoramento sotto l’aspetto oggettivo, e come gli psicologi cercano di dare una spiegazione al motore che muove il mondo, cioè l’amore. La psicologia ha provato a spiegare le ragioni dell’innamoramento e alcune teorie sono state elaborate dalla scienza: scopriamole insieme!

Perché ci innamoriamo: 4 teorie sull’amore

L’amore non si può spiegare, tuttavia ci sono degli elementi che ci aiutano a capire il perché ci innamoriamo di una persona. Questo sentimento nasce per cause sia fisiche che psicologiche, ma perché scegliamo una persona invece che un’altra? La scienza ha più volte cercato di spiegare l’amore anche a livello biologico, ma le teorie sono state abbastanza vane. L’unica che pare sia riuscita a spiegare la fase dell’innamoramento è la psicologa emozionale Ciara Molina con le sue quattro teorie:

  1. La teoria della similitudine familiare. Alcune persone ci risultano familiari perché assomigliano, in alcuni aspetti, ai nostri genitori. Questa somiglianza ci trasmette sicurezza proprio come i nostri genitori.
  2. La teoria dell’ammirazione. Non è difficile passare dall’ammirazione all’innamoramento. In questo caso, la persona amata non è uguale a noi o meglio nella sua totalità ha caratteristiche particolari, in quanto vediamo in lui/lei delle qualità che noi desideriamo ma che non abbiamo. Dunque qui vale il famoso proverbio “gli opposti si attraggono” e troviamo cioè un partner che completi in questo caso “l’altra metà della mela”.
  3. La teoria della corrispondenza. Nel momento in cui scegliamo una persona con lo  stile di vita simile al nostro scegliamo anche una persona con i nostri stessi gusti e valori, e questa è una delle cose principali, condividere molte cose insieme al proprio partner porta sicurezza e stima nei confronti dell’altro.
  4. La teoria della chimica. Alcuni studi scientifici basato la fase dell’innamoramento su reazioni chimiche che si innescano grazie ai cosiddetti “feromoni”. Questa sostanza rende uniche le persone, ed è l’esempio calzante di coppia perfetta, destinata a durare nel tempo, e anche per sempre.

Da come si è potuto capire esistono poche spiegazioni sull’amore, perché al cuore non si comanda, e il cuore a volte sbaglia, sbaglia tanto, ci fa piangere, ci fa soffrire e nelle spiegazioni psicologiche si mette anche in ballo la testa: questa spesso percorre una strada diversa rispetto al cuore e “tu” persona innamorata non riesci bene a capire quale sia quella migliore.

Perché ci si innamora proprio di quella persona?

Da queste quattro teorie si possono ricavare diverse spiegazioni che potrebbero giustificare tutto l’aspetto psicologico sul perché c’innamoriamo di una persona piuttosto che di un’altra, perché poi durante il corso del tempo ci rendiamo conto che magari proprio quella persona di cui noi c’eravamo fatti un’idea era tutt’altra e quindi ci si lascia, ci si separa. Adesso quindi ecco alcune risposte alle tantissime domande sul perché si sceglie una persona piuttosto che un’altra:

  • Somiglianza. In alcuni casi le persone si innamorano perché vedono nell’altro se stessi e quindi tutto diventa più facile e si diventa totalmente complementari.
  • Contatto visivo. Guardarsi per più di due minuti può aumentare il processo d’innamoramento. Secondo gli esperimenti condotti dallo psicologo Joan Kellerman in un’università Americana, gli sguardi provocano emozioni simili all’amore e all’empatia.
  • Odore del corpo. Un po’ come afferma la teoria della chimica, l’odore corporeo può essere molto importante nella fase dell’innamoramento. Si attivano, infatti, una serie di reazioni chimiche.
  • Compatibilità. Alcune persone si sentono attratte da chi ha valori simili ai propri, dal valore familiare a quello di dovere, la stessa maniera di sentire e di agire. I tre stati dell’io di Freud (padre, bambino e adulto) combaciano dunque nel pensiero, nell’emozione e nell’agire dei due partner, quindi anche un aspetto filosofico.
  • Bellezza più o meno sullo stesso livello. Secondo alcuni esperimenti eseguiti negli anni Novanta, le persone particolarmente attraenti tendono a scegliere persone che reputano ugualmente o meno belle. Tutto questo si riferisce all’autostima, aumenta e dà un senso di sicurezza, per rimanere fermi sulla propria posizione che nessuno supererà.

È importante ricordare che queste sono teorie e che, nella maggior parte dei casi, l’innamoramento e l’amore sono realmente inspiegabili. Non c’è fenomeno biologico, fisico o psicologico che possa spiegare perfettamente il fulcro dell’amore.

Amore, quando diventa ossessione psicologica

Un rapporto d’amore, nel senso più autentico  è quello in cui i due partner si completano, creando una realtà nuova che consente di superare il singolo essere. E quindi ci si sente più forti, capaci, insieme, di superare qualsiasi incertezza, qualsiasi dolore, qualsiasi avventura o tempesta. L’amore si fa, l’amore si sente, l’amore è dialogo, l’amore è viaggiare, è conoscere  l’amore è libertà. E se questa libertà viene violata? Se l’amore improvvisamente diventa un muro alto, altissimo da abbattere, e se poi vicino a questo si estendono pareti? Allora l’amore diventa una gabbia, dove non si è liberi di esprimersi, dove non si è liberi di fare delle scelte, dove non si è liberi di essere se stessi. Completarsi si, annullarsi completamente no. La propria persona non deve essere mai calpestata o discriminata, non bisogna mai sentirsi inferiori. Dipendere completamente da un’altra  toglie la responsabilità di se stessi, del proprio essere e dei propri sogni. E mai, dico mai, smettere di sognare o farsi calpestare i propri sogni, forse è l’unica cosa di bello che realmente ci rimane. Tuttavia, se ad un certo punto il rapporto è sbilanciato, si passa alla dipendenza affettiva. In altre parole uno dei due dà amore mettendo al secondo posto se stesso e le proprie esigenze. L’altro invece sfugge e non ricambia o poco propenso a ricambiare, in quel preciso istante viene fuori ciò che di più assurdo può esistere: l’ossessione, la resistenza, la forza! Ma cos’è che trasforma l’amore in ossessione, in vera e propria dipendenza? L’incapacità di trovare un senso in se stessi, da qui s’inizia a provocare, a stendere il dominio, il comando, come se l’altra persona fosse una pedina da muovere a proprio piacimento, come se il proprio partner non fosse la persona con cui condividere la quotidianità, la vita, ma un oggetto da portare e riportare in modo completamente autonomo. S’inizia piano piano, con i primi litigi, le prima grida, i primi comandi e tante volte si giustifica anche il comportamento altrui con frasi e parole dette e ridette, sentite tante volte “È fatto/a così” “ si arrabbia ma poi gli passa”, “Ho esagerato anche io” e queste piccole parole uno affianco all’altra aprono un modo di rassegnazione, illusione in un cambiamento che alla fine non avverrà mai e di una giustificazione senza limiti. Il dolore fa paura, l’abbandono anche, quindi ci si aggrappa a ciò che di ingiustificabile può esistere.

Un altro segnale  è l’incapacità di valutare e riconoscere i propri comportamenti: spesso si dice che l’amore è cieco, ma non esiste persona più cieca di chi non riesce a rendersi conto di essere in una condizione di crisi, e quindi si è consapevoli che la propria storia è arrivata al capolinea, ma si accetta, si fa di tutto per continuare, senza rendersi conto che l’amore può finire e che il futuro può riservare occasioni altrettanto belle, anzi più belle, non ci si rende conto che si cade nel vero e proprio autolesionismo. Infine, c’è la paura ossessiva a cui si faceva riferimento in precedenza: “Cosa faccio se va via?”. Una paura che spesso genera gelosie ossessive. E da qui si aprono porte misteriose, in cui ci si entra e pochi riescono ad uscire con le proprie gambe. Importante proprio in questo periodo di violenze, ricordare che nessuna persona ci può “manovrare” a suo piacimento, noi non dipendiamo da nessuno se non dal nostro destino, dal nostro futuro, da noi stessi. La gelosia forse è il fulcro di tutto questo, ma quando oltrepassa i limiti diventa “patologica” e fa del male, alla coppia, ad entrambi. Gli studi hanno cercato di definire dei parametri di soglia per chiarire il confine tra gelosia normale e patologica. È normale se è un sentimento  di poco tempo e transitorio che non provoca sofferenza propria o altrui, mentre se viene superato un limite è considerata patologica. Cioè, se in una giornata si pensa insistentemente e con sofferenza ad un eventuale  tradimento da parte del partner, questo deve essere considerato come un campanello d’allarme come un avvertimento,  che c’è qualcosa che non va nella propria personalità, nella relazione affettiva, nell’insieme del rapporto. Se si arriva a questo punto la miglior cosa da fare è mettere un freno prima che sia troppo tardi, non intestardirsi e non farne una sfida contro l’altra persona.

Non resta che ricordare che nessuno può prendere in mano la vita altrui, nessuno può essere essenziale, ma può solo migliorare ciò che di bello già esiste.  Nessuno è destinato per forza a stare con una sola persona, s’incontra tanta gente nel corso della propria vita, si avranno relazioni durature o meno, ma sicuramente in questo mondo c’è solo una persona che ci appartiene con cui condividere la vita, ci si può anche perdere, ci si può anche allontanare ma come cantava bene Venditti “Alcuni amori, fanno giri dei giri immensi, ma poi ritornano”, perché è proprio cosi, il destino ci gioca con l’amore, ci gioca con il cuore, con la mente, ma alla fine è tutto scritto, è tutto già segnato. Bisogna solo avere pazienza, bisogna solo aspettare il proprio tempo. Perché alla fine della salita il panorama è fantastico e goderselo in due, in un amore sano, caratterizzato da rispetto, tolleranza e libertà è ancora migliore, ancora più bello!

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