Alunno con disabilità escluso da scuola dopo tre anni di frequenza regolare: tutte le conseguenze

Alunno con disabilità escluso da scuola dopo tre anni di frequenza regolare: tutte le conseguenze

A Napoli, un alunno con disabilità è stato rifiutato da una scuola paritaria dopo tre anni di regolare frequenza. Questo comportamento solleva serie criticità.
Alunno con disabilità escluso da scuola dopo tre anni di frequenza regolare: tutte le conseguenze
A Napoli, un alunno con disabilità è stato rifiutato da una scuola paritaria dopo tre anni di regolare frequenza. Questo comportamento solleva serie criticità.

A Napoli, un alunno con disabilità è stato rifiutato da una scuola paritaria dopo tre anni di regolare frequenza. “Non possiamo riaccogliere suo figlio perché la scuola non sarebbe in grado di gestirlo in aula”, questa la comunicazione ufficiale dell’istituto alla famiglia.

I legali della famiglia definiscono il comportamento “gravissimo, contrario ai più elementari principi di civiltà e alle norme sull’inclusione scolastica”. La contraddizione appare evidente: il bambino “ha sempre partecipato con serenità e profitto alle lezioni” durante i tre anni precedenti, rendendo incomprensibile il diniego per l’anno scolastico successivo. La vicenda sarà segnalata al Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Le reazioni dei soggetti coinvolti

La famiglia dell’alunno, supportata dal proprio team legale, ha denunciato pubblicamente quello che definisce “un comportamento gravissimo, contrario ai più elementari principi di civiltà e alle norme sull’inclusione scolastica”. Gli avvocati sottolineano l’assurdità della situazione: “Il bambino ha sempre partecipato con serenità e profitto alle lezioni e ora sentirsi dire che la scuola non è in grado di accoglierlo solo perché disabile è una violenza morale”.

Particolarmente significativo il tentativo della famiglia di trovare una soluzione autonoma, offrendosi di pagare personalmente un educatore di supporto. Tuttavia, la direzione scolastica ha rifiutato anche questa proposta “senza alcuna motivazione logica o organizzativa”, aggravando ulteriormente la discriminazione.

Asia Maraucci, presidente dell’associazione “La battaglia di Andrea”, ha evidenziato le conseguenze devastanti: “Il diniego si tradurrà in un danno enorme per la formazione del bambino, per la sua socialità e la sua dignità”.

Il problema della gestione degli alunni con disabilità

Il caso napoletano non rappresenta un episodio isolato, ma riflette una problematica sistemica che attraversa l’intero territorio nazionale. A Torino, un quindicenne con autismo ha subito 28 rifiuti consecutivi da altrettante scuole durante le iscrizioni per l’anno scolastico 2025/2026.

Le motivazioni addotte dagli istituti rivelano criticità strutturali profonde: “Non abbiamo il personale per controllare ragazzi che non siano nelle classi”, “Nei laboratori usiamo attrezzi pericolosi”, “Abbiamo già troppi ragazzi con disabilità”. Alcune scuole private dichiarano apertamente di “non aver mai avuto studenti disabili gravi” e di non riuscire ad organizzarsi.

Queste giustificazioni evidenziano lacune organizzative e carenze di risorse che compromettono il diritto all’istruzione inclusiva, trasformando l’accoglienza degli studenti con disabilità in una selezione discriminatoria.

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